Recensione: Ben Pastor – La fossa dei lupi o come proseguono i Promessi Sposi


Un nuovo protagonista
Devo ammettere che ero convinto che Ben Pastor avrebbe continuato a scrivere romanzi storici con protagonista il militare romano Elio Sparziano, l’ultimo dei personaggi da lei creati dopo il celeberrimo ufficiale dell’Abwehr Martin von Bora e la non riuscita coppia di investigatori Kaael Heida e Solomon Meisl. Infatti, visto il successo incontrato con la serie dell’inviato speciale dell’imperatore e considerato anche con l’età non è facile cambiare, tutto mi sarei aspettato tranne che un libro con un nuovo protagonista. Tuttavia, la cosa deve essere stata studiata bene, cercando di fare in modo che l’impatto con i lettori fosse subito positivo, partendo da una storia che più conosciuta di così non può essere e mi riferisco a I promessi sposi di Alessandro Manzoni. Del resto credo che non a pochi, ultimata la lettura del libro dello scrittore milanese, sia rimasta la curiosità di sapere come la vicenda sarebbe potuta proseguire, cioè che fine avrebbero potuto fare Renzo, Lucia, Don Abbondio, l’Innominato, e a questo ha provveduto Ben Pastor, ambientando la trama del suo nuovo romanzo nell’anno 1628.
Il libro comincia con il ritrovamento del corpo dell’Innominato (al secolo Bernardino Visconti) morto ammazzato con un colpo d’arma da fuoco. Incaricato delle indagini è il Luogotenente di giustizia a Milano Diego Antonio Sarria De Olivares, spagnolo per parte di padre, mentre la madre è italiana, circostanza non inconsueta, stante il dominio spagnolo.
Il nuovo personaggio è particolare, perché ha la vocazione di diventare un religioso, un gesuita, tanto da ufficializzare la scelta con una reciproca promessa fatta con la sorella Sibilla, che ha già preso i voti con il nome di Suor Cattarina.
La vicenda è del tutto particolare e anche intricata, l’indagine si mostra subito difficile, ma alla fine, dopo non pochi patemi d’animo e di colpi di scena giunge alla conclusione, assicurando alla giustizia il non improbabile colpevole.
Direi che l’ aspetto poliziesco è un puro pretesto per imbastire un romanzo che è la descrizione della Milano e dintorni dell’epoca, un ritratto di pregevole fattura che non si limita alla necessaria scenografia, ma che riporta le atmosfere di una città dominata dallo straniero e da poco uscita dall’epidemia di peste. Questo, tuttavia, che pur sarebbe molto, è opportunamente integrato da una vicenda amorosa del De Olivares con la ricca vedova di Don Ottaviano Gallarati e cioè Donna Polissena De’ Stampi. Affascinante, erudita, la donna poco a poco attira in una ragnatela il Luogotenente e lo strappa alla vita religiosa che si era prefissato, ma che, essendo poca la vocazione, non aveva mai intrapreso.
Dalla penna di Ben Pastor esce così un romanzo che è molto piacevole, nonostante un certo ritmo lento, che però l’epoca giustifica, un libro in cui si entra poco a poco e che diventa sempre più avvincente, pagina dopo pagina, al punto che arrivati al termine si desidera che abbia un seguito e questo mi sembra sia la prova migliore della felice scelta del nuovo protagonista.
Da leggere, ovviamente.

Titolo: La fossa dei lupi o come proseguono I promessi sposi
Autore: Ben Pastor
Prezzo copertina: € 20.00
Editore: Mondadori
Collana: Omnibus stranieri
Data di Pubblicazione: 7 maggio 2024
EAN: 9788804769057
ISBN: 880476905X
Pagine: 420

Ben Pastor (Roma, 4 marzo 1950), scrittrice italoamericana, all’anagrafe Maria Verbena Volpi, nativa di Roma, ma trasferitasi ben presto negli Stati Uniti, ha insegnato Scienze sociali presso le università dell’Ohio, dell’Illinois e del Vermont. Oltre a Lumen, Luna bugiarda, Kaputt Mundi, La canzone del cavaliere, Il morto in piazza, La Venere di Salò,  Il cielo di stagno, – ovvero il ciclo del soldato-detective Martin Bora (pubblicati da Hobby&Work a partire dal 2001 e poi da Sellerio) – è autrice di I misteri di Praga (2002), La camera dello scirocco, omaggi in giallo alla cultura mitteleuropea di Kafka e Roth (Hobby &Work), nonché de Il ladro d’acqua (Frassinelli 2007), La voce del fuoco (Frassinelli 2008), Le vergini di pietra La traccia del vento (Hobby & Work 2012), una serie di quattro thriller ambientata nel IV secolo dopo Cristo.
Nel 2006 ha vinto il Premio Internazionale Saturno d’oro come migliore scrittrice di romanzi storici. Le sue opere sono pubblicate negli Stati Uniti e in numerosi Paesi europei.
Un suo racconto è incluso nell’antologia Un Natale in giallo (Sellerio 2011).
Nel 2014 esce La strada per Itaca (Sellerio) e nel 2020 Il ladro d’acqua (Mondadori).
Nel 2023 esce per Sellerio La finestra sui tetti e altri racconti con Martin Bora.

Renzo MontagnoliSito

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