A cura di Renzo Montagnoli
Un quadro, realistico, dello squallore attuale
Povera Italia, verrebbe da dire giunti all’ultima pagina, ma sarebbe più opportuno concludere con un poveri noi.
La rizzagliata, infatti, è un giallo alla Sciascia in cui si rappresenta il diffuso cinismo che sembra soffocare ogni giorno di più quello che un tempo veniva chiamato Il bel paese.
Non troviamo il commissario Montalbano e questo giustamente, perché la denuncia di Camilleri di un’insieme di cose quotidiane a cui ormai ci siamo quasi assuefatti esula da quello che è il semplice romanzo giallo che vede protagonista il simpatico poliziotto (anche se a volte pure lì ci sono allusioni nemmeno tanto velate ai mali attuali). La rizzagliata non è stato scritto per divertire il lettore, ma per avvertirlo, per mostrargli il degrado in cui è immerso e di cui sovente ha solo una vaga consapevolezza. In questo senso può essere anche considerato un romanzo storico, pur nell’ambito di personaggi di esclusiva fantasia, ma il mondo rappresentato, le connivenze e le furberie, gli interessi solo in apparenza contrapposti costituiscono un preciso atto d’accusa a una classe, quella dei politici, che vive una realtà tutta sua, in una sorta di limbo infernale le cui manifestazioni esteriori sono di pubblico dominio, una sorta di rissa in cui gli altri- cioè il popolo – sono ridotti al rango di semplici spettatori.
Se è vero che la rizzagliata è una rete da pesca da cui il pesce difficilmente può scappare, è altrettanto vero che è pressoché impossibile sfuggire alla rete che il potere politico, economico e mediatico costruisce attorno a una persona. Nel libro c’è una costruzione siffatta che, nella sua individualità, può essere tuttavia estesa all’intera collettività, impotente di fronte a un accerchiamento di forze che di fatto ha addormentato le coscienze e nauseato, fin quasi allo sfinimento, chi ancora ha occhi per vedere.
In particolare, nel romanzo l’intreccio esistente fra gli organi di informazione, potere politico, potere economico e potere mafioso portano a un profondo senso di disgusto che è la prova certa di quanto la decadenza a tutti i livelli, compresi quelli familiari, stia corrodendo gli animi, in un trionfo dell’amoralità, in cui tutto viene fatto senza il benché minimo esame di coscienza. E poiché nell’uomo sono naturalmente presenti il male e il bene, nel ridursi ai più bassi istinti finirà sempre con il prevalere, senza battaglia, il male.
Camilleri questa volta ha inteso scrivere un romanzo più impegnato, ha lanciato un grido, per non dire un urlo che chissà se sarà udito. Indubbiamente si nota nello scritto quanto la questione gli stia a cuore, c’è insomma una sua partecipazione emotiva che nuoce un po’ all’equilibrio del testo (o forse questo mondo di pazzi, così ben descritto, è squilibrato per sua natura).
La rizzagliata è un piatto freddo, per non dire gelido, un’unica portata per un popolo che sembra non avere più fame di verità. Eppure, a Camilleri va un plauso per la sua incrollabile tenacia che lo porta a condurre, nonostante l’età avanzata, una battaglia che sembra persa in partenza.
Tanto di cappello, quindi, con la speranza che chi leggerà questo eccellente romanzo possa comprenderlo nel suo autentico significato, risvegliando magari una coscienza da troppo tempo sopita.
Titolo: La rizzagliata
Autore: Andrea Camilleri
Editore: Sellerio Editore Palermo
Prezzo: € 13.00
Collana: La memoria
Data di Pubblicazione: Ottobre 2009
ISBN: 8838924368
ISBN-13: 9788838924361
Pagine: 210
Reparto: Gialli
Andrea Camilleri nasce a Porto Empedocle (Ag) nel 1925.
Scrittore particolarmente prolifico, ha pubblicato, fra l’altro, oltre a tutta la serie con protagonista il commissario Montalbano, Il corso delle cose (1978), Il birraio di Preston (1995), La concessione del telefono (1998), La scomparsa di Patò (2000), Il re di Girgenti (2001), Le inchieste del commissario Collura (2002), La presa di Macallé (2003), La pensione Eva (2006), Il colore del sole (2007), Le pecore e il pastore (2007), Pagine scelte di Luigi Pirandello (2007), Maruzza Musumeci (2007), Il casellante (2008), La vuccina (2008), La tripla vita di Michele Sparacino (2009), La rizzagliata (2009).