Recensione film “Wonder” per la regia di Stephen Chbosky
QUALCHE LACRIMA TROPPI CLICHÉ
Massi, succede di piangere, un pochino, e di vergognarsi, perché si vorrebbe frignare liberi in un bel filinone di spazi del cuore e conflitti di famiglia invece che nell’adattamento tirato a lucido, pur ben governati, di un romanzo feuilleton su “quanto è duro essere brutti e deformi in una società di normali ed efficienti, però ci sono mamma e papà, ma che bravi, che bravi!”. Se non è chiaro: nato con una faccia scomposta per una combinazione genica (ce lo spiegano en passent), ali anni Auggie toglie il casco bianco da astronauta e affronta per la prima volta la scuola, i compagni cattivi (ci sono errori di taratura), l’amicizia, l’inserimento, la riscossa. Perché la lacrimuccia, allora? Ma perché tutti abbiamo avuto un sassolino nella scarpa che faceva male. Colpetti bassi.
Silvio Danese
Titolo originale: Wonder
Nazione: U.S.A.
Anno: 2017
Genere: Drammatico
Durata: 113′
Regia: Stephen Chbosky
Cast: Jacob Tremblay, Julia Roberts, Owen Wilson, Izabela Vidovic, Mark Dozlaw, Rukiya Bernard, Jennifer March, Mandy Patinkin, Noah Jupe, Bryce Gheisar