Recensione film “Visages villages” per la regia di JR, Agnès Varda
Guardare la storia negli occhi del ‘900
Difficile dire quanto siamo ancora capaci di voltarci a riconoscere il recente passato sociale e umano del nostro tempo, il ‘900 di comunità di contadini e famiglie, operai e operaie, minatori per generazioni o soltanto quello che di questo passato vive oggi nei figli, nei monumenti, nei musei. Riconoscerlo e fissarlo, perché è ancora vivo, prima di essere lanciati in un futuro, già corrente, così diverso, così esclusivo. Volti e villaggi, dice il titolo. Corrisponde a questo viaggio dolce e casuale. Agnés Varda, 90 anni, Oscar alla carriera, una vita “nouvelle vague” nel cinema (da “Cleo dalle 5 alle 7” a “Senza tetto né legge”). Jr, 35 anni, artista multimediale, celebre per le gigantografie fotografiche fissate come memoriali su case, fabbiche, silos. Mentre fanno amicizia, e da solo questo processo è un tenero incontro di artisti e culture, visitano paesi, campagne e zone industriali francesi fotografando ed esponendo gli abitanti e le loro storie. Un caso per tutti: le operaie del porto di Le Havre impresse sulla interminabile pila di container. Distribuito con merito dalla Cineteca di Bologna.
Titolo originale: Visages villages
Conosciuto anche come: Faces Places
Nazione: Francia
Anno: 2017
Genere: Documentario
Durata: 89′
Regia: JR, Agnès Varda
Cast: Jean-Paul Beaujon, Amaury Bossy, Yves Boulen, Jeannine Carpentier, Jean-Luc Godard, JR, Laurent Levesque