A cura di Giuseppe Maggioli
VIRGINIE TEYCHENE’ – Bright and sweet – (Jazz Village/Harmonia Mundi).
Cantante eclettica dalle sfumature jazz/blues, la francese Virginie Teychenè esce allo scoperto con questo raffinato e stiloso lavoro di musica contemporanea. Bright and sweet non è solo un’esecuzione fine a stessa ma un ogetto prezioso da custodire, da ascoltare la sera in compagnia come sottofondo intrigante o con un aperitivo fresco in mano da gustare dolcemente in riva al mare (Costa Azzurra o Biarritz). Diciassette brani, un tempo si sarebbe chiamato doppio lp, strutturati con qualche gemma intrigante(Rat race, The dry cleaner from…. e Goodbye pork pie hat) una linearitaà pop-jazz (Tight), vivaci tendenze nu jazz-coll in I’m gonna go finish e quel vocalese tutto newwyorchese sulla scia di Kurt Elling i nelle frizzanti Don’t explain e Shiny stockings. La Teychenè carica il suo disco con idee soul di grande fascino, dense melodie mellow e movimenti jazzy che riprendono si il passato me gettano un ponte immagginario nelle frequenze più cool di oggi. Dolcemente accompagnata da una band nella quale spiccano il talento di Gèrard Maurn al contrabasso e la tromba hubbardiana di Eric Le Lann, la soave voce francese risulta una brillante interprete, un sinuoso personaggio che accoglie con classe i disordini urbani del quotidiano. Con il suo look glamor-jazz-chic da cantante nerissima, la Teychene accende il panorama musicale con delicate emozioni e un abile modo nell’arredare le proprie canzoni.
Giuseppe Maggioli