ArteRecensione: Vincent van Gogh. Pittore colto


I libri, la realtà e l’arte sono una cosa sola per me. (VvG)

Non si potrà mai smettere di parlare del figlio di Theodorus e di Anna Cornelia (rispettivamente van Gogh e Corbentus). Vincent Willem nasce il 30 marzo 1853 a Groot Zundert, un villaggio del Brabante nella parte meridionale dei Paesi Bassi, e consumerà la sua vita come un fuoco di breve durata, ma dalle fiamme intensissime: la sua arte illuminerà le generazioni e ancora adesso scalda lo spirito.
A Vincent van Gogh dedica una splendida mostra, aperta sino al 28 gennaio 2024, il MUDEC di Milano, esponendone preziose opere e raccontandone non solo il complesso e periglioso itinerario esistenziale, ma esplorando anche la genesi della sua meravigliosa arte e le molteplici suggestioni che su di essa influirono, Jean-François Millet in primis (ma non solo), da Vincent considerato sempre quale insuperabile maestro e figura di riferimento. E, insieme con la pittura, a formare il giovane Vincent contribuirono non poco le letture. Lui amava i libri – … per citare una passione tra le altre, io ho una passione più o meno irresistibile per i libri (fra gli autori prediletti, Beecher Stowe, Dickens, Hugo, Shakespeare, Zola, Maupassant). Non è dunque un caso che la mostra allestita al MUDEC s’intitoli Vincent van Gogh. Pittore colto (a cura di Francesco Poli con Mariella Guzzoni e Aurora Campari, in collaborazione con il Museo Kröller-Müller di Otterlo). Peraltro gli innumerevoli stimoli che nutrirono Vincent furono da lui elaborati in una maniera originalissima, come mai alcuno prima di lui.
Nel 1880 cominciò a esser divorato dalla febbre per l’arte. Dopo il periodo di fervore come predicatore evangelico, seppur da laico, negli ambienti più poveri se non miserabili – … coloro che lavorano nell’oscurità, nel cuore della terra, come i minatori nelle nere miniere, sono molto sensibili al messaggio del Vangelo – la sua attenzione finì per rivolgersi completamente alla pittura. Da lì il viaggio sarebbe stato clamoroso, eclatante: segnato da insuccessi, ma fecondissimo, abbacinante nel suo dolore così come nella sua ansia di vivere e (ri)creare. Parigi e gli Impressionisti, la Provenza e Gauguin… Dipinge tutto Vincent, i soggetti più disparati e con una sorta di gioiosa disperazione: ritratti e autoritratti, paesaggi, la sua stanza, notturni e girasoli, campi, contadini e corvi, nidi, alberi e vorticosi cieli. Poi la malattia, periodi di ripresa, le ricadute, l’internamento in ospedale psichiatrico e sempre la pittura, fino al giorno fatale, nel 1890 a soli 37 anni, del colpo di pistola al petto. Una parabola non lunga, ma di enorme impatto con una fortuna di critica e di pubblico che non sarebbe mai più scemata.
Ed è commovente perdersi nella galleria di opere proposteci nell’esposizione: Le portatrici del fardello (1881. Matita, penna con inchiostro (probabilmente scolorito) e acquerello opaco su carta vergata originariamente azzurra), “il simbolo della fatica e delle sofferenze che segnano la condizione di vita dei poveri e diseredati della società”; Gli zappatori (1880. Matita e gessetto nero su carta wove); Donna che cuce e gatto (1881. Gessetto nero e bianco, acquerello diluito e acquerello opaco su carta vergata); Donna sul letto di morte (1883. Matita, pastello litografico nero, pennello con olio bianco e nero, acquerello grigio opaco su carta per acquerello); il celeberrimo tema de I mangiatori di patate (1885. Litografia su carta); Moulin de la Galette (1886. Olio su tela); Interno di un ristorante (1887. Olio su tela); il magnifico dolente  Autoritratto del 1887 (Olio su cartone); Natura morta con statuetta in gesso e libri (1887. Olio su tela); Salici al tramonto (1888. Olio su tela su cartoncino); Veduta di Saintes-Maries-de-la-Mer (1888. Olio su tela); Ritratto di Joseph-Michel Ginoux, in cui la resa psicologica è formidabile, vieppiù accentuata dal fondo verdognolo – quasi uno stato d’animo? (1888. Olio su tela); Paesaggio con covoni e luna che sorge, con le sue onde di trattini, semi-spirali: stranito, potente e magistrale (1889. Olio su tela); Il burrone, il cui vuoto è piena vertigine (1889. Olio su tela); Pini al tramonto (1889. Olio su tela); Uliveto con due raccoglitori di olive (1889. Olio su tela); La vigna verde, di cui scrive in una lettera a Paul Gauguin (1888. Olio su tela). Opere tutte in prestito dal Kröller-Müller Museum di Otterlo. Poche rispetto alla sua sterminata produzione nelle più varie modalità, tecniche e sperimentazioni, ma quanto basta per farsi un’idea completa del genio; di quel genio che sa toccarti sensi, l’intelletto e il cuore, felicemente – nonostante il contrasto con le sue criticità biografiche e sofferenze psichiche – immersivo ed empatico.
Accostate alle opere di Vincent si trovano altri lavori e documenti che sottolineano lo studio e gli interessi dell’artista e il contesto storico in cui si trovò ad agire: l’onnipresente Millet (vedi il dipinto La fine del villaggio di Gruchy del 1856), Luke Fildes, Maximilien Luce, Utagawa Hiroshige, il volume illustrato Cento vedute del Monte Fuji di Hokusai – Se si studia l’arte giapponese, allora si vede un uomo… che passa il tempo – a far cosa? – a studiare la distanza fra la terra e la luna? – no, studia un unico filo d’erba.
“van Gogh il maestro dei girasoli, van Gogh il pittore del manicomio e della pazzia suicida, van Gogh il solitario artista immerso nella campagna, l’autodidatta senza molti appigli culturali. Questi sono solo alcuni degli stereotipi che hanno condizionato e ancora condizionano la narrazione al pubblico del mito di Vincent van Gogh. La tragica dimensione esistenziale del personaggio viene troppo spesso enfatizzata a scapito di una corretta conoscenza della vera grandezza creativa del genio olandese. van Gogh fu un pittore ma anche un intellettuale estremamente colto; e per comprendere la complessità della sua personalità, al di là dei più abusati luoghi comuni, è importante e doveroso mettere a fuoco non solo la sua poetica e la sua tecnica pittorica ma anche la ricchezza e la profondità degli interessi culturali che sono alla base della sua visione della vita e dell’arte. […] La mostra al MUDEC ci fa scoprire un artista colto, che andava per musei, caratterizzato da un amore sconfinato per la  lettura che lo accompagnò per tutta la vita, con obiettivi diversi – impiegato nelle gallerie d’arte, predicatore, pittore – ma sempre con un gran desiderio di imparare, capire, servire la gente, trovare il modo di essere utile all’umanità. Un cavaliere del socialismo utopistico di quel tempo che, come Millet, considerava il contadino un ‘uomo spirituale’ perché a contatto – più di altri – con la natura e la terra, e perché più che in qualsiasi altro essere vivente o in qualsiasi altro luogo del mondo, era sui volti anneriti dei minatori e nelle mani rovinate dei contadini che Van Gogh vedeva manifestarsi la presenza divina più vera, quella che non smise mai di ricercare”, è stato giustamente scritto.
Una mostra non kolossal, ma oltremodo esaustiva nel suo intelligente allestimento e nel percorso costruito – culturale, creativo e sentimentale – che ci proietta nella coscienza e nell’anima di uno dei maggiori artisti di tutti i tempi.

Alberto Figliolia

Vincent van Gogh. Pittore colto, prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e promossa dal Comune di Milano-Cultura, con il patrocinio dell’Ambasciata e Consolato Generale dei Paesi Bassi in Italia e in collaborazione con Kröller-Müller Museum, Otterlo. Fino al 28 gennaio 2024. MUDEC, via Tortona 56, Milano.
Info: tel. 0254917 (lun-ven 10-17).
Orari: lun 14,30-19,30 | mar, mer, ven, dom 9,30-19,30 | gio, sab 9,30-22,30. Aperture straordinarie: domenica 31 dicembre (San Silvestro), 9,30-14; lun 1 gennaio (Capodanno), 14,30-19,30; sabato 6 gennaio (Epifania), 9,30-22,30.
Biglietti: intero € 16 | ridotto € 14 (per altre tipologie ed eventuali sconti/promozioni consultare il sito Internet: http://www.mudec.it). Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.
Consigliabile la prenotazione con prevendita sul sito www.ticket24ore.it o chiamando l’infoline 0254917. Possibilità di acquisto in cassa il giorno stesso salvo disponibilità.

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