“Tre” di Valerie Perrin è un’opera che cattura il cuore del lettore sin dalle prime pagine.
Il romanzo segue la vita di tre protagonisti, Nina, Étienne e Adrien, che si incontrano casualmente alle scuole elementari e nonostante i tre ragazzi abbiano tratti di personalità e contesti sociali differenti, dimostrano che le relazioni umane possono superare le barriere imposte dalle convenzioni e dalla società, riuscendo a creare un legame duraturo che resiste alle difficoltà della vita.
La voce narrante è Virgine, una misteriosa giornalista che conosce profondamente le vite dei tre amici, e narra la vicenda alternando gli eventi del passato con quelli del presente, scelta narrativa che permette al lettore di approfondire la vicenda, di scoprire gradualmente i segreti che si celano dietro la scomparsa di Clotilde Marais, il rapporto tra Virginie e i protagonisti, con Nina, sempre al centro come l’ago della bilancia del trio. La presenza di Virginie ha un ruolo centrale nella vicenda e alla fine sorprende il lettore.
“Tre” è un romanzo che parla di vite complicate, di ostacoli da superare e di rapporti conflittuali, ma che alla fine celebra la potenza dell’amicizia e delle emozioni genuine e commoventi.
Uno dei temi principali del libro è la forza dei legami umani: l’autrice suggerisce di riflettere su come gli incontri fortuiti e le relazioni che instauriamo possano essere fondamentali per il nostro benessere emotivo e psicologico, ricordandoci che persino i gesti minimi hanno conseguenze e che il perdono reciproco rappresenta uno strumento prezioso per creare legami duraturi e profondi.
La scrittura di Perrin è delicata e intensa, con una prosa che cattura l’essenza dell’esperienza umana, la sua capacità di raccontare storie intime è notevole.
Valerie Perrin è una scrittrice che ha il dono di descrivere la vita in modo autentico e profondo, catturando tutte le sfaccettature dell’esperienza umana, indubbiamente è una scrittrice che si distingue per la sua capacità di esplorare temi esitenziali offrendo una visione realistica e toccante della vita. Caratteristica che si evidenzia anche nel suo romanzo “Cambiare l’acqua ai fiori”, un altro esempio della sua maestria narrativa.
Ciò che rende i romanzi di Perrin così speciali è l’abilità nel creare personaggi autentici, che sembrano prendere vita sulle pagine. Le emozioni che trasmette attraverso i protagonisti sono profonde e non rimangono indifferenti, facendo sì che il lettore si immedesimi e si affezioni.
Leggere i romanzi di Valerie Perrin è un’esperienza che arricchisce e fa riflettere, invitano a guardare al nostro mondo e alle nostre relazioni con occhi nuovi.
Titolo: Tre
Autore: Valérie Perrin
Prezzo copertina: € 19.90
Editore: E/O
Collana: Dal mondo
Traduttore: Bracci Testasecca A.
Data di Pubblicazione: 30 giugno 2021
EAN: 9788833573625
ISBN: 8833573621
Pagine: 624
Citazioni Tratte da: Tre di Valerie Perrin
Quel giorno Adrien aveva capito che era possibile estraniarsi dalla quotidianità anche immergendosi in un’opera d’arte. (pag. 39)
Bisogno pur sorridere quando non rimane altro, sorridere per andare avanti. (pag 47)
Le comunque porta felpe larghe, non vuole che i ragazzi si accorgano che stai cambiando. Odore, peli sul pube, voglie, pensieri: è come una rivoluzione in corso sotto la sua pelle. Non le piace, vorrebbe tornare all’infanzia, alla bambina che era, alla dolcezza del latte caldo che beveva la sera prima di addormentarsi. Comìè violento crescere, cambiare doversi adattare! (pag 69)
Adrien si interroga sul proprio muro, quello che lo divide da se stesso, quello dietro cui si nasconde da quando è nato: quant’è alto? (pag 87)
Secondo te la vita restituisce per farsi perdonare di aver preso troppo? (pag 93)
Il mare è il cielo che si è seduto a terra. (pag 116)
La vergona e i rimpianti non si attenuano con gli anni. (pag 136)
«Il mio corpo è morto da anni» dice Nina. «Una pelle che non viene toccata muore. Un corpo che non viene guardato vive nell’inverno. Strati di freddo si sovrappongono, come nevi eterne. Come nevi eterne. Non conosce più altre stagioni, non ha più desiderio né speranza di ritorno, è cristallizzato nel passato, bloccato da qualche parte, non so dove. Ha paura. Ho paura. Il mio corpo non ha più un presente. Vorrei fare l’amore. Vorrei sapere se il mio corpo si è scordato tutto o se ricorda ancora qualcosa. Lei mi piace. Io le piaccio?». (pag 137)
Quando si ama l’odore dell’altro, quando lo si identifica con qualcosa di familiare e lo si riconosce come proveniente da una stessa matrice sensoriale, si possiede tutto il resto. (pag 138)
“Niente è più delizioso dei preliminari” pensa Nina. Un’adolescenza che non finisce più. Ancora meglio di una promessa, di una parola mantenuta. (pag 139)
E’ pazzesco come si possa amare qualcuno, amarne l’odore, il corpo, la saliva, la voce e all’improvviso detestare quelle stesse cose. E’ come il lato B di un disco di cui si è ascoltato sempre e soltanto il lato A, una musica che non si riesce più a identificare. (pag 157)
Pierre si era chiesto se la vita avesse un prezzo giusto e se la vita degli uni avesse lo stesso prezzo di quella degli altri, delle vite di gente sconosciuta, della vita di sua moglie, scomparsa troppo presto, e della vita di sua figlia Marion. Chissà dov’era.
(pag 179)
In ogni vita ci sono dei prima e dei dopo. (pag 183)
È una cosa che rientra nel campo dell’impossibile. Il cervello non capta più, non trasmette più le informazioni giuste, si mantiene ad anni luce di distanza, nel tempo che impiega a capire dove vanno a parare le parole tutte è già morto da secoli. (pag 207)
Ètienne fuma una sigaretta guardando le stelle «Sono ad anni luce di distanza» diceva Nina. « Quello che vediamo di loro non esiste più, le stelle sono bugie». (pag245)
Troppa sofferenza, uccide la sofferenza. (pag266)
Credo che ogni romanzo contenga alcune verità, radici che si nutrono della realtà, e che nelle autobiografie ci sia una buona dose di fantasia. (pag 309)
Dopo essere passata nella corsia dei prodotti freschi si sofferma un po’ di fronte ai dietetici, è incerta tra un dimagrante e un drenante, che differenza c’è? Qual è la differenza tra felicità e gioia? Tra speranza e desiderio? Tra malinconia e tristezza? Tra amore e abitudine? Tra paura e disperazione? (pag342)
L’alcool rende sopportabile e l’insopportabile… (pag364)
Quando la vita prende, restituisce. Solo che certe volte la vita si impalla, redistribuisce le carte in maniera sbagliata. Certe volte la vita mente, ci frega. (pag375)
Diventiamo ciò che ci fanno diventare e che accettiamo. (pag393)
L’amore non esiste, esistono solo le dimostrazioni d’amore. (pag403)
« Sai, Nina, si crede. Poi ci si accorge di aver sbagliato.» (pag405)
Stanno lì proprio per dirsi la verità. Non si fida della verità, certe volte la trova subdola, è piena di percorsi alternativi, vie traverse, sfumature, non è mai così semplice come sembra. (pag416)
Ci sono libri, e anche incontri, che sono come occasioni perse. Passiamo accanto a storie e persone che avrebbero potuto cambiarci la vita senza vederle a causa di un malinteso, di una copertina, di un riassunto sbagliato, di un atteggiamento prevenuto. Per fortuna certe volte la vita insiste. (pag449/450)
I romanzi servono a scrivere ciò che si è incapaci di fare nella vita vera. (pag518)
I ricordi sono come gli armadi, prima o poi vanno svuotati di quello che c’è dentro. (pag 536)
Lascia pure che i pensieri neri ti svolazzino sopra la testa, ma non permettere mai che ti faccino nil nido nei tuoi capelli. (pag 611)
Katia Ciarrocchi
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