Recensione film “Una festa esagerata” per la regia di Vincenzo Salemme
LA SOLITA NAPOLI MA CON GARBO
Nonostante i luoghi comuni sul napoletano impiccione, truffaldino e scansafatiche (tutti, prete compreso), le macchiette arcinote (il finto maggiordomo indiano di Pozzuoli), nonostante battute strascicate (il portiere “secondino” preso per un terzino, il terzo piano per Renzo Piano), nonostante la prima ora stiracchiata nell’appartamento volgare di una volgare borghesia terrazzata sul mare, sfacciata, prepotente, concentrata a preparare la festa del 18° di una figlia scema e viziata. Be’, è proprio questo “nonostante” che ha il marchio di una tradizione (d’accordo alti e bassi nei tempi e nei modi), estratta da una rodata pièce al Sistina, condotta da un Salemme vivo ed educato, fiacco al montaggio, vivace col cast. Vale il biglietto il finale, con la selvaggia necrofilia di Iaia Forte.
Silvio Danese
Titolo originale: Una festa esagerata
Nazione: Italia
Anno: 2018
Genere: Commedia
Durata: 90′
Regia: Vincenzo Salemme
Cast: Vincenzo Salemme, Massimiliano Gallo, Tosca D’Aquino, Francesco Paolantoni, Iaia Forte, Nando Paone, Giovanni Cacioppo, Andrea Di Maria, Vincenzo Borrino, James Senese, Antonella Morea