Recensione film “Un sogno chiamato Florida” per la regia di Sean Baker
ALLA DERIVA IN AMERICA
Scorribande, gelati, tranelli, sputi e sorrisi, la sorpresa di un arcobaleno, perfino un incendio provocato a un vecchio stabile, un compleanno notturno sul prato: in forma di suite, tra luminosi campi lunghi di periferia, dettagli di disfunzione e colori onirici, è la cronaca quotidiana degli emarginati d’America a partire dai bambini. I quali, parafrasando De Sica e Zavattini, neanche ci guardano, alla deriva in simmetria con gli adulti, genitori e giovani nonni in faticosa sopravvivenza tra lavoro precario ed elemosina, una borderline sociale nei motel a lungo affitto ai
confini del turismo di massa di Disneyland, nel controluce della Florida. Due icone, la piccola Moonee e il paziente portiere Dafoe, che sorveglia tutti, occhio misericordioso del cielo.
Silvio Danese
Titolo originale: The Florida Project
Nazione: U.S.A.
Anno: 2017
Genere: Drammatico
Durata: 115′
Regia: Sean Baker
Cast: Willem Dafoe, Bria Vinaite, Brooklynn Prince, Valeria Cotto, Sandy Kane, Christopher Rivera, Karren Karagulian, Cecilia Quinan, Gary B. Gross