Recensione: Tinto Brass & Caterina Varzi – Una passione libera, in forma di autobiografia


Alcuni anni fa scrissi un libro sul cinema di Tinto Brass, intitolato Il poeta dell’erotismo, edito da Profondo Rosso, la casa editrice romana di Luigi Cozzi e Dario Argento. Non so che fine abbia fatto, non ho neppure una copia in casa, non so se sia ancora in catalogo, mi è venuto a mente solo per il fatto che pure io – in buona compagnia – sono caduto nell’errore di scrivere che Tinto Brass è nato a Venezia. In realtà il Maestro è originario di Milano, ma il suo legame con la città lagunare è così forte che tutti ce lo scordiamo e appena pensiamo a lui ci vengono a mente immagini stupende delle calle veneziane, dipinte con uno stile tipico e una fotografia che soltanto lui sa fare, con quel montaggio unico che è il suo vero marchio di fabbrica. Una passione libera è un libro che ogni appassionato di Tinto Brass non si può far mancare in biblioteca, perché il regista si racconta a cuore aperto, divide le fasi del suo cinema in maniera netta (prima e dopo Salon Kitty, per semplificare), affermando che in ogni caso quel che ha sempre voluto fare è trasgredire. Caterina Varzi, l’ultima musa del poeta dopo la scomparsa della cara Tinta, collabora alla scrittura e alla catalogazione dei ricordi. Apprendiamo dal testo che il Maestro avrebbe potuto girare Arancia meccanica e Nove settimane e mezzo, che per La chiave avrebbe voluto Silvana Mangano, in alternativa Sophia Loren, ma è comunque rimasto esaltato dalla prova fornita da una grandissima Stefania Sandrelli (che non l’ha mai rinnegato, come hanno fatto altre colleghe meno illustri). Tinto Brass sfoga tutto il suo livore (giustificato!) contro una critica becera e da strapaese che non l’ha mai capito, mentre in Francia i suoi film sono molto apprezzati, da noi si è preso spesso l’accusa di pornografo. Non da Gordiano Lupi, per il poco che conto, da piccolo appassionato di cinema ho sempre amato i suoi film, sia la prima parte della carriera, psichedelica e surreale, che la seconda più improntata a un erotismo patinato e carnale. Indimenticabile Salon Kitty, visto per la prima volta quando avevo 15 anni, con un deciso discorso politico contro nazismo e dittatura, ma anche con un’interprete straordinaria come la bellissima Terese Ann-Savoy. E poi come dimenticare tutte le attrici scoperte e lanciate, come Debora Caprioglio in Paprika e Claudia Koll in Così fan tutte, altre rilanciate, come Sandrelli (La chiave), Grandi (Miranda) e Galiena (Senso 45), in un mondo di celluloide che in parte le aveva dimenticate. Leggete Una passione libera. Conoscerete il vero Tinto Brass, un regista che ha sempre rifiutato l’ipocrisia perbenista e che ha saputo mettere su pellicola tutto se stesso, tutte le sue ossessioni. Non è cosa da poco.

Gordiano Lupi

Titolo: Una passione libera. In forma di autobiografia
Autore: Tinto Brass, Caterina Varzi
Prezzo copertina: € 18.00
Editore:Marsilio
Collana:Gli specchi
Data di Pubblicazione:dicembre 2021
EAN:9788829711550
ISBN:8829711551
Pagine:256

 

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