Recensione film “T2 Trainspotting” di Danny Boyle
Generazione di sconvolti
Contando sul pubblico del “come eravamo”, questo è il “come siamo” del fantomatico team (1996) di tossici “brutti, sporchi, cattivi e ladri, ma nella loro insolenza ribalda suscitano pena e simpatia, più che paura o schifo” (Il Morandini). C’è un convenzionale ritorno del moschettiere 20 anni dopo a Edimburgo, il fuggiasco traditore Mark/McGregor, impigliato nella resa dei conti con Spud e Franco. Ma non è convenzionale l’impegno stilistico a incorniciare le macerie di una generazione esorbitante e spavaldamente autodistruttiva di eroinomani: Boyle ricorre, nel bene e nel male, a spezzoni memo-lisergici del primo film e la macchina del tempo si mette in moto. Cast efficace proprio all’anagrafe. Meno convincente il piano di realtà della vicenda.
Silvio Danese
Titolo originale: Trainspotting 2
Nazione: Regno Unito
Anno: 2017
Genere: Drammatico
Durata: 118′
Regia: Danny Boyle
Cast: Ewan McGregor, Robert Carlyle, Jonny Lee Miller, Ewen Bremner, Simon Weir, Karl Argue, Paul Ellard