Recensione: Susanna Kaysen – La ragazza interrotta


“La ragazza interrotta” di Susanna Kaysen è un libro autobiografico che offre un’intima narrazione all’interno di un ospedale psichiatrico negli anni ’60.
Dopo una visita medica breve e approssimativa, Susanna viene ricoverata per curare problemi comportamentali tipici dell’adolescenza, gli verrà diagnosticata il disturbo borderline di personalità. L’autrice narra le esperienze che Susanna vive durante il suo ricovero, descrivendo dettagliatamente le persone che incontra, i medici che la curano e le problematiche legate alla diagnosi e ai trattamenti psichiatrici dell’epoca tra cui l’elettroshock, una pratica comune in quei tempi.
Kaysen offre uno sguardo intimo sulla sua vita all’interno dell’ospedale psichiatrico, mostrando le difficoltà che i pazienti affrontano e come la loro salute mentale viene spesso etichettata e mal compresa, mette in discussione anche la distinzione tra la normalità e follia, evidenziando come sia facile cadere nella stigmatizzazione delle persone che soffrono di disturbi psichiatrici e come sia importante avere una visione più umana e comprensiva della salute mentale.
La storia, ironica e mai drammatica, è diventata un classico della letteratura autobiografica sulla salute mentale, offrendo un contributo importante al dibattito sulle problematiche legate alla diagnosi e al trattamento dei disturbi psichiatrici.
“La ragazza interrotta” può essere letto in due giorni e, è una di quelle letture che consiglio a tutti, indistintamente!

Titolo: La ragazza interrotta
Autore: Susanna Kaysen
Prezzo copertina: € 10.00
Editore: TEA
Collana: Tea Trenta
Edizione: 7
Data di Pubblicazione: maggio 2017
EAN: 9788850245758
ISBN: 8850245750
Pagine: 166

Katia Ciarrocchi
© Redazione Lib(e)roLibro

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