A cura di Massimo Ghelfi
“Il mistero non si può risolvere come un qualsiasi enigma; ci si deve addentrare in esso, come ci si addentra in una città”.
La città, sontuosa e misteriosa è Firenze, un piccolo lembo di terra in cui si concentrano i più grandi capolavori dell’arte, dell’architettura, delle lettere. Una città che anche oggi, a distanza di più di cinque secoli dallo splendore rinascimentale, conserva nei suo vicoli e negli anfratti più bui, il fascino delle botteghe e delle osterie in cui i grandi artisti della storia, da Botticelli a Leonardo, hanno cambiato per sempre il concetto di bellezza. Ma tra il sublime e l’orrore corre un filo sottilissimo, un filo che si dipana lungo gli anni della Signoria medicea e che si spezza il 26 Aprile 1478, quando, nella cattedrale di Santa Maria del Fiore si consuma la congiura dei Pazzi.
Ana Sotomayor è una ragazza spagnola, dottoranda in storia dell’arte. Per le viuzze della Firenze contemporanea, assapora le tracce di un fiorente passato, fatto di artisti e artigiani, uomini di corte e giovani dame, affaristi e cortigiani. Il pittore su cui sta scrivendo la tesi, Pierpaolo Masoni, detto il Lupetto, vagava per quelle stesse strade alla fine del Quattrocento, la sua bottega aveva ospitato il giovane Leonardo, i suoi dipinti, rari e misconosciuti, avevano ispirato i pittori più famosi del Rinascimento italiano. Ma la vita di Masoni è avvolta nel mistero, un passato oscuro che può essere svelato soltanto attraverso i taccuini che portava sempre con sé e sui quali appuntava ogni piccolo episodio della sua vita.
Nelle antiche poltrone degli archivi degli Uffizi, Ana segue le descrizioni visionarie di un uomo impulsivo e brillante, soggetto a grandi slanci appassionati ma anche a profonde angosce. I suoi quaderni, ma soprattutto il suo quadro più famoso, la Madonna di Nievole, custodito nei laboratori degli Uffizi in attesa di essere restaurato, conducono lentamente la giovane studiosa nel cuore di un segreto rimasto nascosto per più di cinquecento anni.
Masoni conosceva le ragioni che portarono a quel tragico pomeriggio di Aprile, quando i Pazzi, la famiglia fiorentina avversaria dei Medici, compirono una rivolta culminata nel sangue. Coloro che si trovavano alla messa solenne all’interno della cattedrale, videro scene raccapriccianti, corpi straziati, moribondi che si cibavano della loro stessa carne, lo spettacolo dell’orrore e della morte. Pierpaolo Masoni vide e tradusse, attraverso l’espressione artistica, le ragioni che stavano dietro a un tale spargimento di sangue, annotò sui suoi taccuini le gesta di amici e nemici di Lorenzo de’ Medici, disegnò sulla sua tela più famosa, utilizzando il linguaggio simbolico tipico di quel tempo, le prove per svelare il mistero.
Ana si avvicina lentamente alla verità, mentre una serie di eventi sfortunati la fanno temere per la sua vita. È possibile che ancora oggi, a distanza di molti secoli, ci sia qualcuno disposto ad uccidere per mantenere celate le ragioni della congiura?
Quello di Susana Fortes è un thriller avvincente e appassionante, capace di coinvolgere totalmente il lettore, trasportandolo lontano nello spazio e nel tempo. Parole e immagini così evocative da far rivivere l’esperienza più entusiasmante della storia europea, un romanzo in grado di descrivere alla perfezione Firenze: il mistero, l’arte, le oscure manovre del potere temporale e le inaudite efferatezze con cui la Chiesa macchiò il suo nome.
Massimo Ghelfi
Titolo: Quattrocento
Autore: Susana Fortes
Traduttori: Vallone M., Stoppani R. C.
Editore: TEA
Collana: I grandi
Prezzo: € 10.00
Data di Pubblicazione: Luglio 2009
ISBN: 8850219849
ISBN-13: 9788850219841
Pagine: 384
Reparto: Narrativa > Thriller