Recensione film “Styx” per la regia di Wolfgang Fischer
IN BARCA A VELA TRA I PROFUGHI
Parte come sailing-drama, traversata in solitaria a vela nell’oceano con tempesta, modello All is lost e Resta con me, diventa una tragedia del soccorso. Medico ER, esperta skipper, in vacanza la 40enne Rike fa rotta con la sua cruiser da Gibilterra all’isola di Ascensione. Superato un nubifragio, al mattino si trova davanti un peschereccio carico di migranti. Sta affondando e le autorità del Nordafrica a cui Rike manda sos l’abbandonano. L’adolescente che la raggiunge moribondo la implora. Se Rike si avvicina, sarà affondata dai disperati. Se non lo fa, moriranno laggiù. Cieli immensi, deserto d’acqua, tempi del mare, suspense di realtà. Premiato a Berlino. Idee incerte tra accoglienza e respingimenti? Qui non c’è scampo. Bisogna scegliere da che parte stare. Tanto poi, dal cinema si esce.
Silvio Danese
Titolo originale: Styx
Nazione: Germania, Austria
Anno: 2018
Genere: Drammatico
Durata: 94′
Regia: Wolfgang Fischer
Cast: Susanne Wolff, Gedion Wekesa Oduor, Felicity Babao, Alexander Beyer, Inga Birkenfeld, Anika Menger