Citazioni: Shirley Jackson, Lizzie


Citazioni tratte da: Lizzie di Shirley Jackson

«cara lizzie» diceva la lettera «adesso il tuo scemo paradiso degli allocchi è finito per sempre occhio che arrivo lizzie occhio che arrivo e non fare niente di brutto perché ti acchiappo e te la faccio vedere io e non pensare che non so quello che fai lizzie perché io vedo tutto – sporchi pensieri lizzie sporca lizzie».

Così Elizabeth cominciò a lavorare, senza altra direzione che l’incrociarsi di due linee per determinare un punto, e fu assunta al museo perché il lavoro impiegatizio al terzo piano non richiedeva una personalità particolarmente brillante

…negli uomini non c’è passione più forte della vanità

…lei è paziente, signore? Allora lei ed io siamo rimasti soli, due abitanti di un tempo più lento e rilassato in cui non c’innervosiva la laboriosità con cui un autore si sforzava di intrattenerci, ed esigevamo paragrafi di generosa e gratificante riflessione, e amavamo il peso dei nostri libri con le loro copertine di cuoio; lei ed io siamo due dimenticati, signore, e dobbiamo vivere la nostra quieta contemplazione in segreto, di nascosto, come certi fumano l’oppio e altri contano il loro denaro…

La mente è una cosa curiosa

Avevo già conosciuto tre diverse personalità di Miss R. C’era R1, nervosa, afflitta da dolori lancinanti, torturata dalla paura, oppressa dall’imbarazzo, modesta, chiusa, e riservata fino alla paralisi verbale. C’era R2, che forse aveva il carattere che Miss R. avrebbe potuto avere in condizioni normali: una ragazza serena, tutta sorrisi, che rispondeva alle mie domande con sincerità e con serio raccoglimento, graziosa e rilassata, senza le rughe d’ansia che solcavano il viso della prima; R2 non pativa dolori fisici, poteva solo commiserare con dolcezza i tormenti di R1. E poi c’era R3, che, in un certo senso, era R2 all’eccesso: dove R2 era rilassata, R3 era sfrenata; dove R2 era schietta, R3 era insolente; dove R2 era piacevole e graziosa, R3 era dozzinale e chiassosa. Inoltre ciascuna delle tre aveva dei tratti che la rendevano subito riconoscibile: R1, che avevo conosciuto per prima, era, come si sa, timorosa, timida e goffa al punto da risultare poco attraente; R2 era amabile e seducente; R3 era una maschera deformata dalla volgarità. Il mite e fugace sorriso di R1, il viso aperto e ilare di R2 diventavano in R3 il ghigno subdolo o lo strepito brutale di una risata grossolana.

…molti medici, i quali devono lottare per guadagnarsi da vivere in un campo in cui conta più il conformismo che il genio (ho sempre deprecato il cinismo dell’antico adagio secondo cui il buon medico seppellisce i propri errori!), un campo in cui il livello medio è più che affollato, e quello superiore, ahimè, pressoché deserto.

…anche nell’animo degli uomini migliori, lo so, il malinteso conduce alla calunnia.

Un generale che ordinasse la ritirata quando il suo esercito è ancora forte e in grado di combattere sarebbe considerato un gran vigliacco, ma chi potrebbe condannare il guerriero che, rimasto senz’armi, tradito dagli alleati che l’abbandonano, sentendosi sfidato su un terreno che l’avversario controlla meglio di lui, fuggirà senza dar battaglia?

Perché non si ricorda mai solo la cosa in sé, ma anche il contorno, si ricorda quello che è successo prima e quello che è successo dopo, e comunque un brutto ricordo,

Il tempo stringeva; sentiva i minuti che la strattonavano, e quando guardò dal finestrino le sembrò che le luci da fuori la investissero come un’onda nauseante, e dovette reggersi forte per evitare che la vista le si appannasse, e trattenere il fiato.

…muri erano di un verde pallido e non assomigliavano affatto all’acqua del mare, anche se il verde pallido era il colore dell’abisso e dell’andare a picco e del perdere e sbiadire e affondare e fallire.

Il lettore che fosse sconcertato dalle mie impacciate descrizioni dovrebbe solo provare a chiudere gli occhi per non più di due minuti e scoprirebbe che, tutt’a un tratto, egli non è più un essere umano solido, bensì una pura coscienza immersa in un mare di sensazioni sonore e tattili; è solo quando abbiamo gli occhi aperti che torna la forma corporea, costruendosi saldamente attorno al nocciolo duro della vista.

(si finisce con lo scoprire, purtroppo, che arriva un’età in cui anche con la coscienza limpida il sonno abbandona la mente affaticata; non sono vecchio, ma mi capita spesso ormai di corteggiarlo invano),

Veniamo tutti misurati, buoni e cattivi, dal male che facciamo agli altri.

che preferiva esser lui a tenere banco, tagliò corto dicendo: «Ci voleva un gesto risolutivo per arrivare a un climax; il conflitto fra le personalità era a un punto tale che le tensioni reciproche producevano una condizione di staticità. L’equilibrio doveva saltare, il piatto della bilancia doveva pendere da una parte o dall’altra; e per farlo, bisognava spostare i pesi. La zia Morgen doveva entrare nella mischia. Una lotta…»

…sono andate perdute le emozioni; i fatti son lì, il ricordo è nitido, ma il sentimento delle cose è sospeso.

…le arti magiche altro non sono che una giudiziosa gestione del bizzarro.

«Ogni vita» disse il dottor Wright «per proseguire esige di divorare altre vite; l’aspetto innovativo del rito del sacrificio, eseguito in gruppo, il suo grande passo avanti, fu l’organizzazione: condividere la vittima era un fatto eminentemente pratico».

«L’essere umano in dissidio col proprio ambiente» disse «deve modificare il proprio mimetismo cromatico, oppure l’assetto del mondo in cui vive. Sprovvisto di espedienti magici, tolto quello di un’intelligenza nemmeno troppo acuta,» e qui il dottore esitò, forse perso nello stupore per la propria precaria eminenza, proseguì con voce ferma «l’essere umano si lascia allettare dal tentativo di controllare ciò che lo circonda attraverso simboli magici alterati, scelti in maniera arbitraria, e spesso inefficaci. Supponiamo che una gazzella scopra di avere il manto azzurro, mentre tutte le altre gazzelle…».

«… si rifugerà dapprima nell’incredulità, nel persuasivo rifiuto di percepire i colori, uno stato di confusione e di sconcerto…».

Titolo: Lizzie
Autore: Shirley Jackson
Prezzo copertina: € 12.00
Editore: Adelphi
Collana: Gli Adelphi
Traduttore: Noulian L.
Data di Pubblicazione: ottobre 2018
EAN: 9788845933189
ISBN: 8845933180
Pagine: 316

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