Sete di tempo
Sospesa fra terra e cielo.
aggrappata ad uno filo bianco
che mi tiene appesa alla luna.
Piedi che non toccano terra.
Come quelli dell’ impiccato.
In bilico fra sogno e realtà.
Sorda, all’azzurro richiamo.
Preferisco la compatta terra.
L’asfalto grigio, la dura roccia.
Calpesterò questo vicolo cieco
che mi chiede ancora passi.
Cercherò la fonte del tempo
per riempire la mia brocca.
La gola è arsa come quella
dell’uomo del deserto.
Placherò la mia sete
senza farne cadere nessuna goccia.
Mentre questi occhi avidi cercheranno
nella penombra, uno spiraglio di luce.
Serenella Menichetti