Recensione: Satoshi Yagisawa – I miei giorni alla libreria Morisaki


“I miei giorni alla libreria Morisaki” di Satoshi Yagisawa parla della libreria che tutti noi vorremmo frequentare, un vero e proprio gioiello nascosto nella città di Tokyo. Situata in una piccola strada laterale, la libreria è una scoperta affascinante per chi ama i libri e la cultura giapponese.
Takako, una giovane donna che si ritrova ad affrontare un momento difficile della sua vita, dopo una delusione amorosa, si ritira in sé stessa chiudendosi in casa, fino a quando suo zio Satoru le propone di trasferirsi in una stanza sopra la libreria Morisaki in cambio di qualche ora di lavoro.
La libreria Morisaki è gestita dalla famiglia di Takako da tre generazioni e rappresenta un piccolo mondo a sé stante, fatto di libri, di conoscenza e di passioni. Takako non è una grande lettrice, ma grazie all’influenza di suo zio e degli abituè della libreria, scopre il piacere della lettura e l’importanza dei libri nella vita delle persone.
Il romanzo racconta le giornate di Takako alla libreria, tra discussioni sulla letteratura moderna giapponese, incontri con sconosciuti ossessionati da misteriosi romanzi e rivelazioni sulla storia d’amore di suo zio. Grazie a questi momenti e alle persone che incontra, Takako impara a comunicare e a relazionarsi in modo più autentico e profondo, senza paura del confronto e di lasciarsi andare.
“I miei giorni alla libreria Morisaki” è un romanzo che va oltre la semplice narrazione di una storia, diventando un viaggio interiore alla scoperta di se stessi. La scrittura di Yagisawa è coinvolgente, capace di trasportare il lettore all’interno della libreria e delle vite dei suoi personaggi.
L’autrice ci sprona sull’importanza della lettura e della condivisione delle passioni, e ci mostra come i libri possano avere il potere di cambiare la vita delle persone e di farle crescere come individui.

Titolo: I miei giorni alla libreria Morisaki
Autore: Satoshi Yagisawa
Prezzo copertina: € 16.00
Editore: Feltrinelli
Collana: I narratori
Traduttore: Follaco G. M.
Data di Pubblicazione: 7 giugno 2022
EAN: 9788807034947
ISBN: 8807034948
Pagine: 160

Citazioni tratte da: I miei giorni alla libreria Morisaki

A volte bisogna anche fermarsi. È come una sosta in un lungo viaggio. Immagina di aver gettato l’ancora in una piccola baia. Riposerai per un poco e poi la tua nave ripartirà.

“E allora dimmi, cos’hai imparato viaggiando e leggendo?”
“Tante cose. Ma a furia di viaggiare e leggere mi convincevo sempre più di non sapere proprio niente. Così è la vita. Un dubbio continuo. Non c’è anche una poesia di Taneda Santōka che ne parlava? ‘Ti fai strada tra i monti e trovi solo altri monti’.”

Le circostanze inattese ci aprono porte che neanche immaginavamo.

Che significa guardare? Significa trasferire su un oggetto parte della nostra anima, se non la sua totalità.

“Esatto, è qui. La nostra piccola, vecchia libreria Morisaki. Dopo aver spiccato il volo con il mio bagaglio di grandi illusioni, dopo aver girato il mondo, sono approdato nel posto a me più familiare, quello della mia infanzia: è buffo, no? Ma sì, dopo tutto questo tempo sono tornato. Ormai sapevo che non era un problema di luoghi, ma di cuore. Ovunque mi fossi trovato, in compagnia di chiunque, il mio posto sarebbe stato quello in cui ero certo di non stare mentendo al mio cuore. Quando l’ho capito, si è conclusa una fase della mia vita. Sono tornato al mio porto sicuro e ho gettato l’ancora. Per me questo è un santuario, il posto migliore dove riprendere fiato.”

‘La nave procede seguendo la corrente, si lascia trasportare leggera, senza una meta’: è così che voglio vivere insieme alla mia libreria.”

“Non aver paura di innamorarti. Cerca di amare più che puoi. Anche se rischi di soffrire, ricordati che una vita priva di amore è molto più triste. Mi tormenta il pensiero che per quello che ti è capitato tu possa chiuderti in te stessa. Amare è meraviglioso. Non dimenticarlo mai. Chi ha amato se ne ricorderà per tutta la vita. E quel ricordo scalderà il suo cuore.

La gente si fa spesso idee sbagliate, pensai osservando Momoko che mi fissava adorante. Io stessa avevo frainteso tanti lati del carattere dello zio Satoru. Si può essere parenti, compagni di scuola o colleghi di lavoro per anni, ma se non ci si sforza di entrare davvero in connessione con gli altri è come se non ci si conoscesse affatto.

Katia Ciarrocchi
© Redazione Lib(e)roLibro

Nelle citazioni riportate, non ci sono i riferimenti alle pagine, perché ho ascoltato il libro su Audible.

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