Recensione film “Santiago, Italia” per la regia di Nanni Moretti
QUEL CHE RESTA DI UN GOLPE
Pare incredibile, ma è successo: nel settembre del 1973 l’aviazione cilena bombardò il palazzo del governo cileno in carica, reazione fobica alla “via al socialismo” di Allende. Colpo di stato, repressioni, omicidi e desaparecidos sono storia. Scaricando dalla cronaca ogni rischio di retorica, Nanni Moretti incontra “solo” testimoni sopravvissuti e un torturatore ora in carcere, privilegiando i rifugiati politici accolti dall’ambasciata italiana, poi inseriti definitivamente da noi. Un nostro diplomatico oggi con la barba bianca dice: «Scappavano un po’ come scappano oggi dall’Africa». Doc sobrio e necessario di un autore che davanti alle responsabilità luttuose ammette: «Non sono imparziale». Memo d’epoca utile a chi confonde il nome di Luigi Calabresi con quello del figlio Mario. Per discutere.
Silvio Danese
Titolo originale: Santiago, Italia
Nazione: Italia
Anno: 2018
Genere: Documentario
Durata: 80′
Regia: Nanni Moretti
Produzione: Sacher Film, Le Pacte, Storyboard Media, Rai Cinema