Salvatore Cobuzio – Il testamento di Salvatore Siciliano


Fate attenzione, perché è molto facile alterare la verità“, queste sono le parole di Salvatore Cobuzio riferendosi al mondo di internet e dei social network, ma partiamo dall’inizio.
Salvatore Cobuzio, web marketing manager e manipolatore della rete per professione ha esperienza in alterazioni mediatiche, da qui prende vita il suo libro d’esordio Il testamento di Salvatore Siciliano, una visione romanzata (anche se non mancano riferimenti biografici), di come sia facile “manovrare” l’opinione pubblica, contaminare le informazioni, alterare la verità per chi abbia le capacità e sia tecniche che economiche.
Il romanzo è incentrato tutto sul testamento di Salvatore Siciliano diffuso sulle pagine di face book, dove il protagonista dispone i suoi averi (guadagnati in malo modo mediatico) a favore di familiari e affetti.
Un gruppo di amici risaliranno a quella che si rivela una sconvolgente realtà: la verità può essere facilmente alterata, l’opinione pubblica manovrata e noi poveri “cretini” navigatori permettiamo di essere guidati come marionette, abboccando come pesci a tutto ciò che vogliono farci credere.
Un libro interessante, dalla narrazione fluida che lascia perplessi solo perché alla fine ci si chiede: “Ma siamo veramente così ingenui?

Vi riporto uno stralcio dell’articolo su La Repubblica.it di Benedetta Perilli
Una delle incursioni più controverse arriva però lo scorso 14 dicembre, poche ore dopo l’aggressione di Massimo Tartaglia ai danni Silvio Berlusconi durante un comizio a Milano. In una sola notte spuntano su Facebook gruppi da 2 milioni di iscritti a sostegno del presidente del Consiglio. Si scopre presto che dietro a quel giallo si nasconde una sorta di tratta degli utenti. Quelle che prima erano pagine a sostegno dei terremotati d’Abruzzo, sono diventate spazi di solidarietà per Berlusconi con un semplice cambio di nome del gruppo da parte degli amministratori. Si pensa ad hacker assoldati dal Pdl, a estremisti di destra e tutti si domandano chi ci sia dietro alla scandalosa operazione. Il mistero lo rivela di nuovo lui, Cobuzio o se volete Alessandro Rossi, ovvero lo pseudonimo scelto per amministrare quegli spazi. “Non avevo alcun tipo di intento politico ma credevo, insieme ai miei collaboratori, che da quella vicenda l’Italia uscisse molto male agli occhi dell’opinione pubblica internazionale. Il fatto che fossero sorti gruppi a sostegno di Tartaglia dava un’immagine politicamente e umanamente distorta del nostro paese. Così abbiamo cambiato nome a un gruppo con 700mila iscritti per dimostrare che il gesto andava condannato. Poi però l’operazione è stata politicamente strumentalizzata e uno dei miei collaboratori ha ricevuto anche minacce di morte”.

Che dire ancora? Vi lascio con una citazione: “Al mondo non ci sono che due modi per fare carriera: o grazie alla propria ingegnosità o grazie all’imbecillità altrui. (Jean de La Bruyère)” , e la curiosità di leggere un libro che lascia spazio a molte riflessioni e considerazioni su politica, interessi multinazionali, potere ma soprattutto sulla libertà non libertà di internet.

Titolo: Il testamento di Salvatore Siciliano
Autore: Salvatore Cobuzio
Editore: Fazi
Collana: Le vele
Prezzo: € 16.50
Data di Pubblicazione: 2010
ISBN: 886411100X
ISBN-13: 9788864111001
Pagine: 213
Reparto: Narrativa > Narrativa contemporanea

Salvatore Cobuzio è nato a Siracusa nel 1978. Dopo un master in Marketing & Comunicazione d’Impresa, ha lavorato come web marketing manager presso gli studi di Cinecittà. Facebook – il testamento di Salvatore Siciliano è il suo esordio nella narrativa. Vive e lavora a Roma.

Katia Ciarrocchi

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