Recensione film “Roma” per la regia di Alfonso Cuarón
MESSICO & PROUST
Per Cuarón, ecclettico e discontinuo latinoamericano a Hollywood, in curriculum un Harry Potter e il Gravily spaziale vincitore di Oscar, questo è il film della vita, un ritorno alla casa di famiglia nel quartiere borghese del titolo a Città del Messico. L’ago di un tempo proustiano in bianco e nero cuce le sorti della domestica Cleo in risonanze neorealiste e felliniane. Messa incinta e rifiutata da un fanatico delle arti marziali, la sconfitta di Cleo (ottima non attrice Yalitza Aparicio) va in parallelo a quella della padrona abbandonata dal marito. Il grande appartamento o un villaggio di terra polverosa, le manifestazioni di piazza come la gita finale al mare, poderosa, sono “madeleine” comandate da una potente visione di dettaglio. Leone d’oro. In sala dal 3 al 5 dicembre poi su Netflix.
Silvio Danese
Titolo originale: Roma
Nazione: Messico
Anno: 2018
Genere: Drammatico
Durata: 135′
Regia: Alfonso Cuarón
Cast: Yalitza Aparicio, Marina de Tavira, Marco Graf, Daniela Demesa, Carlos Peralta, Nancy García