Citazioni tratte da: La tua seconda vita comincia quando capisci di averne una sola di Raphaëlle Giordano
Sogno che ognuno possa imparare a conoscere i propri talenti ed essere responsabile della propria felicità.
Perché non c’è nulla di più importante che vivere una vita all’altezza dei nostri sogni di bambini…
«Sta facendo un paragone tra il mito di Platone e il funzionamento della mente? Wow…»
Sorrise della mia reazione. «Ma sì! I nostri pensieri mettono un filtro tra noi e la realtà e la trasformano in base a credenze, pregiudizi e opinioni… E chi è l’artefice di tutto questo? La mente! Solo la mente! Io la chiamo “la fabbrica dei pensieri”. Una vera e propria officina! La buona notizia è che abbiamo il potere di cambiarli, quei pensieri. Vedere tutto nero o tutto rosa non è indipendente dalla volontà… Si può lavorare sulla propria mente, per fare in modo che smetta di giocarci brutti scherzi: basta avere un po’ di costanza, di perseveranza, di metodo…»
Ma, come aveva detto Claude Dupontel, non bisogna paragonare l’imparagonabile. La scala della felicità e dell’infelicità non è uguale per tutti.
(…)
Diceva che l’abitudine e la prostrazione non sono una fatalità, che si può scegliere di non rientrare nella categoria di chi subisce la quotidianità e riuscire a vivere appieno la propria esistenza. A fare della propria vita un’opera d’arte…
In teoria, la voglia c’era. Ma in pratica? «Un giorno o l’altro vado a vivere in Teoria, perché in Teoria funziona tutto bene…» Come fare per passare all’azione e superare l’ostacolo del «che ci vuole»?
“Il cambiamento è una porta che si apre solo dall’interno”, diceva Tom Peters. E ciò significa che solo lei, Camille, può decidere di cambiare.
La vita, Camille, è come una mongolfiera. Per salire più in alto bisogna lasciar andare la zavorra e liberarsi di tutto quanto ci impedisce di prendere quota.
Non voglio più essere troppo gentile.
Non voglio più adattarmi troppo agli altri per farli contenti.
Non voglio più aspettare passivamente che le cose accadano.
Non voglio più che io e Adrien continuiamo a litigare.
Non voglio più avere quattro chili di troppo.
Non voglio più trascurarmi.
Non voglio più lasciare che la mia vita di coppia vada a rotoli.
Non voglio più sentirmi frustrata dal mio lavoro.
Non voglio più che mia madre influenzi le decisioni importanti della mia vita.
Non voglio più lasciare i miei sogni nel cassetto.
il vostro è un dialogo tra sordi! Ascoltare malvolentieri non è ascoltare… Per ascoltare davvero bisogna calarsi nei panni dell’altro, essere empatici. Non sa quanto è raro trovare qualcuno che sia capace di farlo! Io mi dico spesso che chi sa ascoltare è il re del mondo. Quando si litiga, Camille, è meglio non prendere tutte le parole per oro colato; bisogna leggere tra le righe le vere emozioni… Dietro un rimprovero può esserci una paura, dietro l’aggressività la tristezza o una ferita ancora aperta…
Per illustrarmi meglio i meccanismi del nostro litigio, Claude citò il principio del triangolo drammatico. Mi spiegò che era uno schema relazionale negativo in cui ciascuno poteva ricoprire di volta in volta il ruolo di vittima, persecutore o salvatore.
«Capirà che restando all’interno di quello schema non c’è alcuna possibilità di un esito favorevole, a meno di non abbandonare il gioco! Nella sua storia, ecco lo scenario: lui è persecutore quando brontola per ogni cosa; lei salvatrice quando si propone di togliere le briciole dal divano al posto suo, poi vittima quando si lamenta di non ricevere aiuto, infine persecutrice quando il dialogo vira verso il rimprovero; lui a sua volta è vittima quando si lamenta della giornata faticosa eccetera. Ognuno cambia ruolo senza ottenere altro che un inevitabile crescendo del litigio! Ma esistono modi eccellenti per uscire dal triangolo…»
impari a fare critiche senza ricorrere alla violenza. Non cominci le sue frasi con dei “tu” assassini, tanto per fare un esempio. Io la chiamo “mitragliatrice dei rimproveri”, l’arma perfetta per mandare l’altro fuori dai gangheri.
Una relazione è come un elastico: se è troppo stretta, soffoca, se è troppo lasca, si perde il legame. Bisogna trovare la tensione ideale. È anche necessario sbrogliare i fili che ci legano al passato.
Abbé Pierre: “Un sorriso costa meno dell’elettricità, ma fa altrettanta luce”
Come ci si può ingannare sulle persone, se non si accorda loro la giusta attenzione e non ci si prende il tempo di conoscerle davvero!
«La nostra vita è all’altezza di quel che diamo»
«Alcuni guardano il fango sul fondo dello stagno, altri contemplano il fiore di loto sulla superficie dell’acqua. È una scelta»
le parole producono delle vibrazioni, e lo stesso vale per i nostri atteggiamenti. Se hanno una tale influenza sui semi, immagini l’effetto che possono avere sugli esseri umani! Ecco perché bisogna prestare attenzione al dialogo interiore tanto quanto a ciò che si dice ad alta voce.
«Mi dica, lei che è saggio, cosa c’è nella sua anima?»
«Nella mia anima ci sono due cani, uno nero e uno bianco. Quello nero è il cane dell’odio, della rabbia e del pessimismo. Quello bianco, dell’amore, della generosità e dell’ottimismo. Si azzuffano in continuazione.»
Il discepolo rimane un po’ sorpreso. «Due cani che si azzuffano?»
«Sì, praticamente tutto il tempo.»
«E quale dei due vince?»
«Quello che nutro di più.»
Era finito il tempo in cui la vita mi sbatacchiava come un fuscello in mezzo a un vento tumultuoso. Giorno dopo giorno, non smettevo di meravigliarmi delle mie risorse interiori e mi sentivo connessa a una forza di cui fino a poco prima non sospettavo nemmeno l’esistenza, pronta ad affrontare qualunque situazione. Avevo finalmente capito come prendere in mano le redini della mia vita e per niente al mondo me le sarei lasciate scappare.
Titolo: La tua seconda vita comincia quando capisci di averne una sola
Autore: Raphaëlle Giordano
Prezzo copertina: € 16.90
Editore: Garzanti
Collana: Narratori moderni
Traduttore: Arena S.
Data di Pubblicazione: gennaio 2017
EAN: 9788811671060
ISBN: 881167106X
Pagine: 215