Quando ci batteva forte il cuore
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Maria a dirle quali fossero le cose giuste e quelle sbagliate. Era sempre presente nel nuovo gruppetto di persone che piano piano si era formato a casa nostra, e ben presto dai loro discorsi avevo ca¬pito che non era una fantasia del nonno il fatto che tra breve a Pola sarebbero ritornati gli slavi. Però speravo che la mamma continuasse a dare ragione a Maria e non a papà né al nonno: volevo rimanere nella mia città, nella mia casa, non riuscivo proprio a immaginarmi altrove.
E se gli slavi, una volta arrivati, ci avessero maltrattati, derubati, imprigionati come nel maggio scorso? Terrorizzato da questo pensiero, non sapevo più se stare dalla parte della mamma e di Maria o da quella del papà e del nonno. Allora rimandavo la decisione alla sera, quando mi sarei trovato a letto pronto per dormire. Mi affidavo a quel filo di luce che sapevo entrare da un punto preciso delle imposte e andare a formare piccole macchie sulla parete. Disteso, in attesa del sonno, le contavo: una e vinceva la mamma, due e vinceva il papà, tre la mamma, quattro il papà… Mi addormentavo sempre più indeciso e impaurito.
Immaginai che l’addio alla mia città fosse stato deciso all’improvviso nella notte del capodanno 1947.
Era stata organizzata una bella festa al teatro Ciscutti. La mamma mi aveva fatto indossare il mio vestito più elegante: giacca e pantaloni grigio chiaro, camicia bianca con i polsini di madreperla, cravattino azzurro e scarpe di vernice nera. Anche mio padre era vestito bene: non lo ave¬vo mai visto così raffinato. La mamma era bellissima con il suo abito lungo blu e un ampio scialle a fiori. Poi c’erano il nonno, la nonna e Maria, tutta in bianco, come sempre.
Per l’occasione il teatro era stato trasformato: c’erano dei tavoli, era stato creato lo spazio per il bar e la pista da ballo. Le bandiere tricolori addobbavano ogni angolo della sala. La gente andava e veniva, si alzava dai tavoli per salutare le persone sedute altrove, come se s’incontrassero per la prima volta o dopo molto tempo. Era tutto un “addio”, “a presto”, “buona fortuna”. Mi era chiaro che qualcosa d’irreparabile, di decisivo si stesse compiendo.
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Titolo: Quando ci batteva forte il cuore
Autore: Stefano Zecchi
Prezzo copertina: € 18.50
Editore: Mondadori
Collana: Omnibus
Data di Pubblicazione: settembre 2010
EAN: 9788804595373
ISBN: 880459537X
Pagine: 216