Recensione film “L’uomo di neve” per la regia di Tomas Alfredson
DA NESBO AL CLICHÉ
Un paesaggio bianco spettrale per panoramiche sontuose da droni, corpi di donna a pezzi dissanguate da uccelli su picchi, due città di fiordi e ghiaccio, Oslo e Bergen, e il top detective alcolizzato con famiglia in crisi. Chi è l’assassino seriale che elimina madri di figli respinti dal padre? Meccanica elucubrazione psicotica per fare novità (dal 4° volume del serial del norvegese Jo Nesbo), questa versione del killer cerca nell’atmosfera un po’ di sostanza. L’indagine marcia a scatti e il riluttante ispettore di Fassbender, molto in posa come perdente di successo, aiutato da un’assistente non estranea finisce nel peggiore, purtroppo prevedibile, vicolo cieco. Afflitto dalla moda del noir nordico, prodotto da Scorsese, vuole ammaliare e inorridire. Invece stanca. Si spera che il bestseller sia meglio.
Silvio Danese
Titolo originale: The Snowman
Nazione: Regno Unito, U.S.A., Svezia
Anno: 2016
Genere: Drammatico, Horror, Thriller
Durata: 125′
Regia: Tomas Alfredson
Cast: Michael Fassbender, Rebecca Ferguson, Val Kilmer, Chloë Sevigny, James D’Arcy, J.K. Simmons, Jamie Clayton, Charlotte Gainsbourg, Toby Jones, Sofia Helin, David Dencik, Ronan Vibert