Popeye – Braccio di Ferro di Robert Altman


popeye-braccio-di-ferroA cura di Gordiano Lupi

Popeye è stato un personaggio popolare per i ragazzi della mia generazione, ancor più per i nostri padri che ce l’hanno fatto conoscere consigliandoci di leggere i poetici fumetti di Elzie Crisler Segar, ma anche i successivi di Bela Zaboly e di Bud Sagendorf. Segar firmava le strisce – che uscivano sui quotidiani nordamericani – con un sigaro, in omaggio al cognome, cosa che Zaboly riprese disegnando un’ape (Bela, infatti è il suo nome). Jacovitti, in Italia, si è ispirato a tale usanza firmando sempre con un salame a bordo pagina, unito alla sigla Jac. A parte queste divagazioni, noi ragazzini degli anni Sessanta abbiamo conosciuto sia il Popeye statunitense – indubbiamente più letterario – che il Braccio di Ferro italiano, edito da Bianconi e disegnato da Sangalli, che hanno accompagnato la nostra fanciullezza. E tutte le serie a cartoni animati, mai all’altezza del fumetto, onnipresenti in televisione, un po’ ripetitive, poco comiche e dotate di soggetti modesti, vere e proprie scuse per immortalare scazzottate solenni tra Popeye e Brutus. Fa un po’ tristezza vedere che oggi Braccio di Ferro è scomparso da edicole e teleschermi italiani, sia per problemi di diritti con la produzione USA che per assoluta carenza di materiale da pubblicare. Cambiano i tempi e gli eroi non sono più gli stessi, purtroppo.
In ogni caso, nel 1980 il grande Robert Altman compie un’operazione straordinaria, inventandosi un fantasy d’azione, girato in un villaggio – set costruito per l’occasione a Mellieha, isola di Malta, rimasto in piedi e gettonato ancora oggi come meta turistica. Altman realizza un film molto costoso come scenografie e costumi che ha il merito di ricostruire con rigore filologico l’ambientazione del fumetto e di rispettare quasi totalmente i caratteri e le psicologie dei personaggi. Il tono strampalato e surreale delle avventure di Popeye, che Segar aveva strutturato secondo originali intuizioni di geniale autore, non viene mai tradito.
Bravissimo il regista a mantenere il tono di fondo e a inserire parti da musical – spesso tradotte in italiano – che non stonano con la narrazione. La fotografia di Giuseppe Rotunno porta un po’ d’Italia nell’opera ed è una delle cose migliori del film, coloratissima di giorno, cupa e nerissima di notte, come un vero e proprio fumetto. Tutti gli stereotipi della storia ben nota a noi ragazzi sono presenti: l’amore tra Olivia e Popeye, la scoperta di Pisellino, il ritrovamento di Braccio di Legno, la rivalità Popeye – Brutus (anche se manca la Strega di Mare, in italiano Bacheca), gli spinaci che rendono invincibili e gli spassosi incontri di pugilato.
Robin Williams è al suo primo ruolo da protagonista ma è un Popeye perfetto, trasfigurato per l’occasione da guercio con la pipa in bocca e i bicipiti ipertrofici. Bene Paul L. Smith nei panni di Brutus, Paul Dooley come Poldo divoratore di panini e Shelley Duvall come Olivia (imbruttita alla perfezione). Altman cita anche l’atmosfera fantastica dei cartoni di Dave Fleischer, soprattutto nel finale del film, quando Popeye affronta una piovra gigante, tra l’altro realizzata con gli effetti speciali artigianali del periodo storico. Nei cartoni animati poteva accadere che Brutus si facesse aiutare da mostri giganteschi e draghi per tentare di sconfiggere Popeye. Da ricordare che nel film il doppiatore italiano di Popeye è Massimo Lopez. Recuperatelo, ché ne vale la pena.

Regia: Robert Altman. Soggetto: Elzie Crisler Segar (fumetto). Sceneggiatura: Jules Feiffer. Fotografia: Giuseppe Rotunno. Montaggio: John W. Holmes, David A. Simmons. Musiche: Harry Nilsson. Scenografia: Wolf Kroeger, Jack Stephens. Casa di Produzione: Paramount Pictures, Walt Disney Production. Distribuzione Italia: Buena Vista Distribution. Durata: 114′ (versione originale), 88′ (versione ridotta). Paese di Produzione: USA. Genere: Commedia, Avventura, Musicale. Interpreti: Robin Williams (Braccio di Ferro), Shelley Duvall (Ilivia Oyl), Ray Walston (Braccio di Legno), Paul Dooley (Poldo), Paul L. Smith (Brutus), Richard Libertini (Barbaspina), Donald Moffat (Taxman), McIntyre Dixon (Castor Oyl), Roberta Maxwell (Nana Oyl), Peter Bray (Cuoredibue Sanguedibue), Linda Hunt (Signora Sanguedibue), Wesley Ivan Hurt (Pisellino).

Gordiano Lupi
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