Recensione: Piero Chiara – Di casa in casa, la vita


Un Chiara diverso, ma sempre di qualità
Si tratta indubbiamente di narrativa, anche se in realtà sono prose varie, che vanno dalle memorie alla descrizione di alcuni personaggi particolari, da fatti di cronaca ad acute riflessioni, un campionario di scritti da cui emergono sempre le grandi qualità di scrittore di Piero Chiara. Ce n’è uno, in particolare, intitolato 1945: mezzi di fortuna, con il quale ci racconta un avventuroso viaggio da Luino a Reggio Emilia nell’Italia disastrata dei giorni immediatamente successivi alla Liberazione. Ebbene, se uno vuol rendersi conto di come era il nostro paese in quell’epoca deve assolutamente leggerlo, perché, a parte la descrizione della gente che viaggia come può, con il treno che si ferma, perché il ponte, bombardato, non c’è più e occorre proseguire traghettando con delle barche, c’è quest’aria di provvisorio che si respira a pieni polmoni, con un senso di precarietà che sta volgendo però verso una rinascita, una speranza che permetterà al paese Italia di rialzarsi dopo una guerra disastrosa. E’ certo, comunque, che chi si aspetta le solite prose di Chiara, ambientate a Luino o comunque in piccole realtà, permeate di ironia e capaci non solo di far sorridere, ma anche di ridere, potrebbe restare deluso. Non potrà comunque non apprezzare il tono colloquiale con cui vengono narrati fatti di diversi anni fa, felicemente scelti, perché ci danno più di un’idea di come si vivesse allora.
Un’opera minore? Non direi, perché le qualità dell’autore ci sono tutte, si tratta invece di un lavoro diverso, come diversi sono i generi delle prose di questa raccolta.
Se è pur vero che alcune sono meno interessanti, ce ne sono però altre, come quella di cui ho scritto sul viaggio avventuroso fino a Reggio Emilia, che danno tono e pregio al libro, tanto da consigliarne la lettura.

Titolo: Di casa in casa, la vita
Autore: Piero Chiara
Prezzo copertina: € 12.50
Editore: Mondadori
Collana: Oscar moderni
Data di Pubblicazione: 2 settembre 2022
EAN: 9788804765202
ISBN: 8804765208
Pagine: 192

Piero Chiara nacque a Luino nel 1913 e morì a Varese nel 1986. Scrittore tra i più amati e popolari del dopoguerra, esordì in narrativa piuttosto tardi, quasi cinquantenne, su suggerimento di Vittorio Sereni, suo coetaneo, conterraneo e grande amico, che lo invitò a scrivere una delle tante storie che Chiara amava raccontare a voce. Da Il piatto piange (Mondadori, 1962), che segna il suo esordio vero e proprio, fino alla morte, Chiara scrisse con eccezionale prolificità, inanellando un successo dopo l’altro. E’ stato autore particolarmente fecondo e fra le sue numerose pubblicazioni figurano Il piatto piange (1962), La spartizione (1964), Il balordo (1967), L’uovo al cianuro e altre storie (1969), I giovedì della signora Giulia (1970), Il pretore di Cuvio (1973), La stanza del Vescovo (1976), Il vero Casanova (1977), Il cappotto di Astrakan (1978), Una spina nel cuore (1979), Vedò Singapore? (1981), Il capostazione di Casalino e altri 15 racconti (1986).

Renzo MontagnoliSito

 

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