Cinema: Piccoli crimini coniugali


Recensione film “Piccoli crimini coniugali” di Alex Infascelli

Giallo di coppia in un interno
Trio per cinepresa e due attori in interno “giallo”. Persa la memoria a causa di un incidente, un marito torna dalla clinica nella bella casa techno. La moglie, che non riconosce, è l’unica testimone con cui ricostruire un passato controverso, mentre vengono a galla risentimenti, tradimenti e rimpianti secondo un copione di coppia fin troppo sottolineato da un set in fondo a marcia teatrale. Buy e Castellino sfoderano il manuale del mattatore, precisi, ben addestrati l’uno con l’altro, purtroppo da un lato poco accompagnati dalla regia fedele a un testo a intensa eco letteraria (la pièce dal romanzo di Eric Schmitt), dall’altro diretti e muoversi nella casa bunker a metà tra Bergman e la serie tv “InTreatment”, con citazioni thriller addirittura da Hitchcock, nella bella fotografia di Catinari.

Silvio Danese

Titolo originale: Piccoli crimini coniugali
Nazione: Italia
Anno: 2017
Genere: Drammatico
Durata: 85′
Regia: Alex Infascelli
Cast: Sergio Castellitto, Margherita Buy

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