A cura di Massimo Ghelfi
‘Avevo creduto di capire una cosa che come si fa anche solo a dirla non lo so. Avevo capito che il perfetto amore da lontano è una persona che non c’è più. Che più lontana è, meglio è. Che più ti muore, più la ami. Ma si può dire una cosa simile? Si può pensare?’
Strana ma ‘veritiera’ la copertina di Guido Scarabattolo all’ultimo libro di Paola Mastrocola, così come strana ma verosimile è la storia che la scrittrice torinese ci racconta.
Una ragazza a cavallo spicca sullo sfondo di un vecchio modello di Cinquecento Fiat. La ragazza è Lidia, la protagonista di questo romanzo di formazione, la Cinquecento è Torino negli anni Sessanta e Settanta, una città che sta crescendo e cambiando, che sta evolvendosi dal punto di vista urbanistico e sociale, che sta trasformando la sua anima e la sua estetica, come contemporaneamente accade a Lidia.
La ragazzina – perché la incontriamo giovanissima – vive alle porte della metropoli che avanza, in una struttura architettonica particolare, quella delle case coloniche che circondano la Reggia di Stupinigi. Un luogo a metà tra la città e la campagna, dove ancora si può allevare un cavallo ma dove la sua famiglia vive molto modestamente. Tanto che Lidia è costretta a lasciare gli studi a 15 anni e andare a lavorare con la madre, verduriera al mercato.
La sua famiglia ha per lei le ambizioni più comuni: un buon matrimonio che la veda ‘sistemata’, la casa, la certezza economica, l’approvazione sociale.
Lidia invece ha pochi sogni e pochi desideri, una sola amica e una strana ambizione: diventare un trovatore e vivere il suo ‘amore da lontano’.
Questa è la chiave della sua vita, è la spinta che la porta ad allontanarsi da casa in groppa a Pino, il suo cavallo (anzi, a quello di suo padre, sua unica passione) e girare lentamente l’Italia alla ricerca di questo mitico amore.
La ricerca, lunga e sofferta, la porterà non solo a capirne il senso stesso ma a superare certe concezioni dell’esistenza, a riavvicinarsi ai genitori, a ritornare sui suoi passi e poi abbandonare nuovamente Torino, a trovare il lavoro della vita e un nuovo, vero, vivo e vitale amore.
Come sempre Paola Mastrocola ci propone una figura femminile non convenzionale, una libera pensatrice, come lei stessa è, alla ricerca di un proprio spazio nel mondo.
Lidia è come Carla che vuole far volare le galline, o la confusa Emilia che attraverso la metafora delle palline di pane che suo figlio impasta e usa come esche per pescare fa i conti con la realtà, o come la piccola pennuta che pensa che una pantofola sia sua madre e che deve scoprire il mondo da sola imparando a non tener conto delle apparenze. Ogni volta la chiave per entrare nell’animo di queste donne è diversa ma ogni volta con questa chiave l’autrice apre porte che ci aiutano a ‘pensare differente’, come recita uno slogan pubblicitario davvero azzeccato.
Massimo Ghelfi
tratta da Wuz
Titolo: Più lontana della luna
Autore: Paola Mastrocola
Editore: Guanda
Prezzo: € 12.00
Collana: Le Fenici tascabili
Data di Pubblicazione: Ottobre 2009
ISBN: 8860883997
ISBN-13: 9788860883995
Pagine: 296
Reparto: Narrativa > Narrativa contemporanea