Recensione film “Napoli velata” per la regia di Ferzan Ozpetek
Mezzogiorno di fuoco
MIistery partenopeo secondo il brand Ozpetek, un canto di donna nel coro di viariopinta umanità, questa volta in colori tetri, ambigue circostanze, trame delittuose, rimozioni infantili e un fantasma d’amore. Cucinando Malaparte e Hitchcock in una Napoli totale, pagana, moderna, rituale, chic e popolare, il progetto ambizioso s’incaglia in una galleria di figure e situazioni non libere da standard culturali, già fissati in una sceneggiatura fin troppo fiduciosa nell’allusione e nell’impiego “traumatico” del flashback. La Mezzogiorno, però, dottoressa ferita di passione per uno sconosciuto, scomparso dopo torrida nottata, tiene svegli in suspense nevrotica con intenso, concentrato equilibrio sul personaggio franante. Doppio ruolo per Borghi (incerto) e “morale” finale da discutere. Fascinoso e irrisolto.
Silvio Danese
Titolo originale: Napoli velata
Nazione: Italia
Anno: 2017
Genere: Drammatico
Durata: 113′
Regia: Ferzan Ozpetek
Cast: Giovanna Mezzogiorno, Alessandro Borghi, Anna Bonaiuto, Isabella Ferrari, Lina Sastri, Peppe Barra, Luisa Ranieri, Biagio Forestieri, Maria Pia Calzone