Myrna 3


di Frank Cappelletti

Stamattina sotto una pioggia torrenziale sono uscito a fare quattro passi, tanto per bagnarmi tutto e smadonnare un po’, a me fa bene al cuore!
Mi rintano al solito bar, sono un abitudinario maniacale, caffè, giornale e cornetto poi una voce, mi sento chiamare.
Myrna un’ amica delle superiori mi distoglie dalle profonde letture intellettuali che solo la gazzetta dello sport può darti.
“Ciao come stai?”
” Solita vita, tu? Ti sei sposato poi?”
“Si certo, sposato, separato, risposato e ora di nuovo single e tu?”
“Ho un compagno da qualche anno, il matrimonio con Luciano non ha funzionato!”
” L’uomo più invidiato della città”
Myrna da ragazza non era male, bel culo e un bel paio di tette , ma ora è stratosferica. Essendo mia coetanea ne conosco l’età, ma ciò che vedo è l’immagine di una quarantenne che si è inzuppata nella vasca di Lourdes e ora può concorrere a ” Miss strafiga della maremma”
” Beh che hai perso la parola?”
“Scusa ma ammiravo il panorama, fortunato il tuo lui”
“Ma quanto sei stupido, sei uguale a tutti!”
“Ma se sei una bella donna non è mica colpa mia!”
“E poi il mio lui non è proprio fortunatissimo!”
Non chiedo altro che la castana compagna d’altri tempi si lancia in un racconto sexual-cornificante
Benché con una vita piena, un compagno, la palestra, il cane, il gatto e il topo muschiato, Myrna s’imbatté nel classico toy boy tanto di moda. Un metro e ottantacinque di venticinquenne rasato e palestrato, una montagna di muscoli e tatuaggi come la maggior parte dei ragazzi di oggi, tutto sport e testosterone a mille km all’ora.
Si erano conosciuti in ufficio dove lei è consulente, dopo una cena con tutti i colleghi lui l’aveva riaccompagnata a casa e l’aveva baciata; lei rimasta basita era scappata nel suo appartamento, ma quella cosa così improvvisa le aveva scosso qualcosa tra le gambe.
L’indomani lo aveva chiamato nel suo ufficio per avere spiegazioni e lui invece di parlare, le aveva infilato la lingua in bocca, il tempo di alzare la gonna e lui gliel’aveva già messo dentro.
Nei mesi successivi si incontrarono sistematicamente una o due volte la settimana e a Pasqua lei aveva inventato una cazzata al compagno e insieme al toy boy era andata a Venezia per un week end di sesso in laguna.
E fin qui tutto ok, piccole bugie senza esagerare e una macchina di muscoli pronta a sfondarla e farla sentire una zoccola. Ma come in tutte le storie di tradimento, il diavolo esige una piccola tassa sulle corna. In una mattinata come tante mentre era indaffarata a gustare con la bocca il muscolo fondamentale del suo amante, un movimento errato fece partire una chiamata dal suo i-phone che era sulla scrivania, terminato il lavoretto si rese conto della telefonata e sbiancò.
Una volta tornata a casa trovo il compagno incazzatissimo, l’uomo le chiese delle spiegazioni sull’accaduto e lei fece finta di cadere dalle nuvole sforzandosi di trovare una scusa adatta per salvarsi il culo.
Lui sbatté i pugni sul tavolo e gridò tutto il suo sdegno.
“Sei una stronza, una grandissima stronza per non dire qualcos’altro…”
Myrna stava per avere un collasso .
“Ti ho sentito succhiare e mugolare di piacere, sei proprio una stronza, io faccio tutto per te, cerco di farti stare al top e tu, puttana….si puttana, alla prima occasione vai al Mc Donald e bevi quel cazzo di milk shake? Sei una stronza, mandi a fanculo tutto il nostro lavoro sulla tua linea, i tuoi trigliceridi e il benessere. Questa cosa è stata proprio una bassezza, sei una stronza”.
Lei pianse di gioia e si rese conto del perchè tradirlo la eccitava così tanto.
Terminato il racconto ha bevuto il suo caffè, la guardo in attesa di ulteriori ragguagli ma lei si alza e dopo saluti rituali se ne và.
La vedo andare via e penso a quanto possiamo essere coglioni noi uomini, non riconoscere un milk shake da un pompino.
Prendo di nuovo la gazzetta, nel pomeriggio c’è la serie A.

Frank Cappelletti

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