“L’insostenibile leggerezza dell’essere” è un romanzo filosofico dell’autore ceco Milan Kundera, ambientato principalmente a Praga negli anni ’60 durante l’invasione sovietica.
La trama si dipana intorno a quattro personaggi principali: Tomáš, Tereza, Sabina e Franz, le cui vite si intrecciano e si separano in un’intricata concatenazione di desideri, passioni e disillusioni. Tomáš è un medico brillante e un incorreggibile donnaiolo, attratto dalla leggerezza delle relazioni amorose senza vincoli, Tereza è la sua fragile e complessa compagna, profondamente innamorata di lui ma lacerata dalla costante minaccia di abbandono. Sabina, invece, è un’anima libera e artistica, attratta dall’idea di leggerezza in ogni aspetto della vita, compresi gli affetti umani, Franz rappresenta l’aspetto tradizionale e ordinario dell’amore, un uomo che cerca stabilità e sicurezza nei rapporti.
Kundera conduce il lettore attraverso un viaggio filosofico, esplorando il concetto di “leggerezza” e “pesantezza” non solo come stati d’animo individuali, ma anche come lenti attraverso cui osserviamo il mondo. La sua prosa è densa e ricca di riflessioni profonde sulla vita, la morte, la libertà e il destino umano, la narrazione si snoda attraverso salti temporali e punti di vista multipli, dando un senso di profondità alla complessità delle emozioni e delle scelte dei personaggi.
Uno degli aspetti più affascinanti del romanzo è l’uso di Kundera della filosofia, in particolare delle idee di Nietzsche e del concetto di “eterno ritorno”, nozione, che suggerisce che ogni momento si ripete all’infinito, gettando luce sulla lotta dei personaggi tra l’individualità e la ripetizione delle scelte umane. L’autore intreccia abilmente queste teorie nel tessuto della trama, creando un ambiente in cui le idee filosofiche si fondono organicamente con la storia.
“L’insostenibile leggerezza dell’essere” esplora anche il contesto storico e politico dell’Europa dell’Est durante il periodo della guerra fredda, contesto storico che aggiunge profondità alle esperienze dei personaggi, poiché essi devono affrontare le restrizioni politiche e l’oppressione dello stato. Le loro vite sono plasmate dalla costante sorveglianza e dalla paura, creando una “pesantezza” che si fonde con le sfide personali. La storia di Tomáš, il medico donnaiolo, e la lotta di Tereza per trovare la propria identità come donna in una società dominata dagli uomini, mettono in luce il conflitto tra la libertà individuale e le limitazioni imposte dallo stato. Anche la ribellione di Sabina, pittrice, contro le restrizioni politiche, e la sua emigrazione all’estero, sottolineano la tensione tra l’individuo e il potere politico.
“L’insostenibile leggerezza dell’essere” è una sfida per il lettore perché in alcuni tratti è lento e pesante, ma superato questo è sicuramente un romanzo da non perdere.
Titolo: L’ insostenibile leggerezza dell’essere
Autore: Milan Kundera
Prezzo copertina: € 12.00
Editore: Adelphi
Collana: Gli Adelphi
Edizione: 28
Traduttori: Barbato A., Dierna G.
Data di Pubblicazione: 29 maggio 1989
EAN: 9788845906862
ISBN: 8845906868
Pagine: 318
Citazioni tratte da: L’insostenibile leggerezza dell’essere
L’idea dell’eterno ritorno è misteriosa e con essa Nietzsche ha messo molti filosofi nell’imbarazzo: pensare che un giorno ogni cosa si ripeterà così come l’abbiamo già vissuta, e che anche questa ripetizione debba ripetersi all’infinito!
Il mito dell’eterno ritorno afferma, per negazione, che la vita che scompare una volta per sempre, che non ritorna, è simile a un’ombra, è priva di peso, è morta già in precedenza, e che, sia stata essa terribile, bella o splendida, quel terrore, quello splendore, quella bellezza non significano nulla.
Se ogni secondo della nostra vita si ripete un numero infinito di volte, siamo inchiodati all’eternità come Gesù Cristo alla croce.
… che cos’è positivo, la pesantezza o la leggerezza?
Parmenide rispose: il leggero è il positivo, il pesante è negativo.
Aveva ragione oppure no? Questo è il problema. Una sola cosa era certa: l’opposizione pesante-leggero è la più misteriosa e la più ambigua tra tutte le opposizioni.
Quello che avviene soltanto una volta è come se non fosse mai avvenuto. Se l’uomo può vivere solo una vita, è come se non vivesse affatto.
Dimenticava che il naso non è che l’estremità di un tubo che porta aria ai polmoni. In esso vedeva l’espressione fedele del proprio carattere.
Se l’amore deve essere indimenticabile, fin dal primo istante devono posarsi su di esso le coincidenze, come gli uccelli sulle spalle di Francesco d’Assisi.
La nostra vita quotidiana è bombardata da coincidenze o, per meglio dire, da incontri fortuiti tra le persone e gli avvenimenti chiamati coincidenze. Una co-incidenza significa che due avvenimenti inattesi avvengono contemporaneamente, si incontrano…
L’uomo senza saperlo compone la propria vita secondo le leggi della bellezza persino nei momenti di più profondo smarrimento.
Ciò che distingue una persona che ha studiato da un autodidatta non è la quantità di conoscenza, ma il grado di vitalità e di coscienza di sé.
Il rumore ha un vantaggio. Non fa sentire le parole.
Ma quanto più un uomo ingrandisce nel proprio buio interiore, tanto più rimpicciolisce nell’aspetto esteriore. Un uomo con gli occhi chiusi è un rifiuto umano.
Questo vuoto mi affascina. La gente accumula altari, statue, quadri, sedie, poltrone, tappeti, libri, poi arriva il momento dall’esultanza liberatrice, e allora si spazza via ogni cosa come gli avanzi di un pranzo da una tavola. Ti immagini la scopa di Ercole che ha spazzato questa cattedrale?
La gente di solito si rifugia nel futuro per sfuggire alle proprie sofferenze. Traccia una linea immaginaria sulla traiettoria del tempo, al di là della quale le sue sofferenze di oggi cessano di esistere.
Essere chirurgo significa aprica la superficie delle cose e vedere ciò che si nasconde all’interno.
… i personaggi non nascono da un corpo materno come gli esseri umani, bensì da una situazione, da una frase, da una metafora, contenente come in un guscio una possibilità umana fondamentale che l’autore pensa nessuno abbia mai scoperto o sulla quale ritiene nessuno abbia mai detto qualcosa di essenziale.
… la vita umana si svolge una sola volta e quindi noi non potremo mai appurare quale nostra decisione sia stata buona e quale cattiva, perché in una data situazione possiamo decidere una volta soltanto. Non ci viene data una seconda, terza o quarta vita per poter confrontare diverse decisioni.
Una domanda è come un coltello che squarcia la tela di fondale dipinto per permetterci di dare un’occhiata a ciò che si nasconde dietro.
Non potremo mai stabilire con certezza fino a che punto i nostri rapporti con gli altri sono il risultato dei nostri sentimenti, del nostro amore, del nostro non-amore, della nostra bontà o del nostro rancore e fino a che punto sono condizionati dal rapporto di forze tra gli individui.
Il tempo umano non ruota in cerchio ma avanza veloce in linea retta. È per questo che l’uomo non può essere felice, perché la felicità è il desiderio di ripetizione.
Il terrore è uno shock, un istante di totale accecamento. Il terrore è privo di una qualsiasi traccia di bellezza. Noi non vediamo che la luce violenta dell’avvenimento sconosciuto che ci aspettiamo. La tristezza presuppone invece che si sappia.
Un giorno uno prende una decisione senza nemmeno sapere come, e questa decisione continua per propria forza d’inerzia. Con il passare degli anni è sempre più difficile cambiarla.
Katia Ciarrocchi
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