Citazioni tratte da: Le ore di Michael Cunningham
“Sono qui, oggi?” chiede Clarissa.
“No,” risponde Richard, con il candore riluttante di un bambino. “Sono andati via adesso. Sono molto belli, e piuttosto terribili.” “Sì,” dice lei. “Lo so.”
“Penso a loro come a incroci di fuochi neri, perché sono scuri e brillanti allo stesso tempo. C’era uno che sembrava un po’ una medusa nera, elettrica. Stavano cantando, proprio poco fa, in una lingua straniera. Credo fosse greco. Greco antico.”
“Hai paura di loro?”
“No. Be’, qualche volta.”
È solo dopo averlo conosciuto da un po’ di tempo che cominci a capire di essere, per lui, essenzialmente un personaggio di finzione, un personaggio che ha investito di capacità illimitate sia tragiche che comiche, non perché questa sia la tua vera natura, ma perché lui, Richard, ha bisogno di vivere in un mondo popolato di figure estreme e imponenti. Alcune persone hanno interrotto i rapporti con lui piuttosto che continuare a essere personaggi del poema epico che costantemente compone nella sua mente, la storia della sua vita e delle sue passioni; ma ad altri (e Clarissa è fra questi) piace il senso di iperbole che porta nelzz
Guarda l’orologio sul tavolo. Sono passate quasi due ore. Si sente ancora piena di forze, anche se sa che domani potrebbe guardare quello che ha scritto e trovarlo pieno d’aria, gonfio. Si ha sempre in mente un libro migliore di quello che si riesce a mettere sulla carta.
Il mal di testa è sempre lì, in attesa, e i suoi periodi di libertà, per quanto lunghi, sembrano sempre provvisori. A volte il mal di testa si impossessa di lei solo parzialmente, per una sera, o un giorno o due, e poi si ritira. A volte rimane e aumenta finché lei non soggiace. Quelle volte il mal di testa esce dalla sua scatola cranica e va nel mondo. Tutto brilla e pulsa. Tutto è infetto di lucentezza, vibra di essa, e lei prega perché arrivi un po’ di buio, come un viandante perso nel deserto prega per avere un po’ d’acqua. Il mondo è in ogni parte privo di oscurità, come un deserto può esserlo d’acqua. Non c’è oscurità nelle stanze con le imposte chiuse; non c’è oscurità dietro le sue palpebre abbassate. Ci sono solo diverse gradazioni di luminosità, maggiori o minori. Quando è stata trasportata in questo regno di brillantezza senza tregua, cominciano le voci. A volte sono basse, mormorii incorporei che si compattano dall’aria stessa; a voi-te provengono da dietro i mobili, o da dentro i muri. Sono indistinte, ma gravide di significati, sicuramente maschili, oscenamente j vecchie. Sono arrabbiate, accusatorie, deluse. A volte sembra che conversino, sussurrando, fra di loro; a volte sembra che recitino un testo. A volte, debolmente, riesce a distinguere una parola. “Salto”, una volta e “sotto” in due occasioni. Uno stormo di passeri fuori dalla finestra una volta ha cantato, senza ombra di dubbio, in greco.
Titolo: Le ore
Autore: Michael Cunningham
Prezzo copertina: € 9.00
Editore: Bompiani
Collana: I grandi tascabili
Traduttore: Cotroneo I.
Data di Pubblicazione: ottobre 2001
EAN: 9788845249778
ISBN: 8845249778
Pagine: 169