MASABUMI KIKUCHI TRIO Sunrise (Ecm).
Il suo nome non ha certo l’appeal di un Brad Meheldau o di Danilo Perez, ma Masabumi Kikuchi è la dimostrazione pratica di un pianista dalle doti eccelse che costruisce la sua musica (jazz moderno dalle venature d’avanguardia) con una metodica formula e uno stile free tra i più convincenti dell’ultimo periodo. Nel corso degli anni ha inciso con i mostri sacri del jazz mondiale come Sonny Rollins, Gil Evans, Gary Peacock, Bill Laswell arrivando a predefinire i ritmi della musica afroamericana dentro un tessuto etnico che include le melodie impro-ambient giapponesi. Pubblicato per la prestigiosa ECM, registrato negli storici Avatar Studios di New York, Kikuchi e il suo trio, completato da Thomas Morgan al basso e un ispirato Paul Motian alla batteria, da voce ad una nuova figura di musicista jazz: intellettuale, sperimentale, incredibilmente bravo sulla tastiera, elegante nello sciorinare minuziose frasi musicali da film noir francese…il suo jazz contemporaneo riesce ad arredare in oltre cinquanta minuti di musica un cd particolarmente bello, riposante che accarezza di sovente le sponde più indie jazz e avanguardistiche della nuova scena newyorchese.
Dieci brani dal suono austero melodicamente perfetti; Ballad 1 e New Day scivolano via in un lento incedere, So What Variation e Sunrise sono l’assaggio di un primo caldo primaverile, quel tepore che si affaccia subito dopo un inverno rigido, mentre le note neo-jazz di Uptempo si dilungano in un sofisticato linguaggio jarrettiano. Senza dubbio un musicista di culto.
Giuseppe Maggioli