Ma chi t’ha dato la patente? di Nando Cicero


A cura di Gordiano Lupi

Ma chi t’ha dato la patente? è la prima commedia di costume girata da Nando Cicero che dimostra uno stile originale a metà strada tra il fumetto e la farsa, la comicità assurda e la trovata da cartoni animati. Franco Franchi e Ciccio Ingrassia sono attori simbolo di un modo di fare cinema basato su elementi surreali e di una commedia farsesca ai limiti dell’assurdo. In questa pellicola sono i titolari dell’autoscuola Trinacria (evidente la citazione delle origini sicule), in perenne lotta con la rivale Drago che corrompe gli ispettori e concede patenti facili. I nostri eroi sono onesti ma in bolletta e sono costretti a vivere in un barcone ormeggiato sul Tevere. Il film non presenta una trama vera e propria, ma vive di gag e scenette, unite tra loro come in un lavoro di avanspettacolo, a tratti sembra una pellicola a episodi, alcuni particolarmente riusciti. La sigla iniziale si ricorda per originalità e presenta un divertente cartone animato a base di cartelli stradali e motori automobilistici. Nando Cicero critica la realtà contemporanea citando scioperi a singhiozzo e stigmatizzando il traffico cittadino, ma si fa prendere la mano dai facili luoghi comuni sulla pericolosità delle donne al volante. Ciccio Ingrassia è l’ingegnere (non ancora laureato, in una sequenza afferma che gli mancano solo 15 anni!) che insegna teoria di guida e presenta strampalati progetti edili al comune. Vediamo una parte in cui propone di deviare il corso del Tevere, costruire un parcheggio al Colosseo e trasferire il Vaticano nella piana di Latina a un esterrefatto funzionario che vuol farlo rinchiudere in manicomio.
Franco è l’istruttore della parte pratica, affascinato dalle clienti e dalle ragazze che mostrano grazie discinte, che delizia gli spettatori con una comicità a base di smorfie, parti mimiche e malintesi. Angela Luce è la bravissima aspirante guidatrice che – nonostante un marito ricco e influente – non riesce mai a superare gli esami. Alcune sue apparizioni sono abbastanza sexy per i tempi, visto il tipo di pellicola, perché la bella attrice napoletana mostra le lunghe gambe alla guida di un’auto mentre indossa una provocante minigonna. Nino Terzo è l’afono e ignorante studente della scuola guida che non sa scrivere e tenta di imparare le regole a memoria. Gino Pagnani è l’ispettore inflessibile che resta vittima di un’automobile da revisionare e subisce le malefatte della coppia comica. I due amici vivono in un barcone, conducono “una vita da naufraghi attraccati a un fiume”, come sostiene Franco, ma questa caratteristica permette a Nando Cicero di sbizzarrirsi con trovate surreali. Franco pesca un’aragosta (incredibile, in un fiume) ma non riesce a cuocerla viva nell’acqua bollente e la lascia scappare. Un buffo personaggio si tuffa nel Tevere ogni mattina alle sei, grida “Buongiorno Roma!” e sveglia Franco con un bagno ormai consueto. I gatti e gli innamorati non fanno dormire Franco, tra rumori fastidiosi e paroline dolci. A un certo punto entrano in scena due americane che vogliono prendere la patente: Willy van der Valke (Deborah) e Raika Juri (Jane), nipotine di uno scienziato statunitense che lavora a un calcolatore elettronico della base Nato. Le ragazze sono molto sexy, cercano marito per ottenere il permesso di soggiorno, incastrano i due siciliani e finiscono per innamorarsi. Molte sequenze sono da antologia del comico, ma tra tutte va citata una lite tra Franco e Ciccio (che ricorda le frequenti vere liti di quel periodo) terminata in farsa con sottofondo di musica western stile Mezzogiorno di fuoco. I due amici subiscono il furto della macchina e per Nando Cicero si aprono le porte di nuove scenette comiche sulla nuova auto da comprare, proprietà di un uomo deceduto al volante, che pare stregata. Franco chiede aiuto a San Cristoforo, protettore degli automobilisti, accende candele su candele, ma il vero aiuto viene dallo zio delle fidanzate americane che inventa un congegno telecomandato capace di far superare gli esami anche a chi non sa guidare.

Lo stile di Nando Cicero incontra Franco Franchi e la comicità diventa irresistibile durante un bagno in tinozza sula riva del Tevere con lavaggio di denti stile cavallo e sigarette masticate come fossero caramelle. Franco canta Deborah di Fausto Leali, ma anche La musica è finita, si abbandona al romanticismo e balla alcuni lenti con la sua sexy compagna americana. Molte parti del film sconfinano nell’avanspettacolo, ma pure nella farsa e nella comica da cinema muto, a basa di fast-motion e malintesi surreali.  Ciccio: “Se la montagna non va da Maometto, sarà Maometto ad andare alla montagna”. Franco: “E tu mi svegli per dirmi di andare in montagna da questo signor Maometto?”. L’autoscuola Trinacria cerca clienti per tutta Roma, grazie al congegno elettronico passano gli esami persino i ciechi, ma gli incidenti aumentano e i proprietari finiscono nei guai. Il finale è fumettistico, perché il cervello elettronico Nato viene riconvertito a un progetto bellico e proprio nel giorno del duplice matrimonio di Franco e Ciccio (guarda caso il 2 giugno) il telecomando applicato sulla macchina prende di mira le forze armate italiane. Fast-motion da cinema muto, parti da cartoon, sequenze acrobatiche, follia pura di taglio fumettistico, in una parola Nando Cicero ci regala il meglio del suo stile. Doppio finale con Alfonso Tomas cliente nevrotico dell’autoscuola che si sbizzarrisce nel numero che l’ha reso celebre: la persona afflitta da una serie di esilaranti tic nervosi. Tomas si esibisce alla guida dell’auto come una marionetta vivente, duettando con Franco in un numero da avanspettacolo a base di smorfie che va inserito di diritto nell’antologia del comico. Ricordiamo Alfonso Tomas (Alfonso Mostacci, 1928 – 2005) sfolgorante interprete di un episodio di Vieni avanti cretino (1982) di Luciano Salce come spalla nevrotica di Lino Banfi, coordinatore aziendale super tecnologico (“La sua soddisfazione è il nostro maggior premio!”). Mostacci è un attore teatrale di avanspettacolo, caratterista cinematografico di grande abilità, che debutta proprio con Chi ti ha dato la patente?, ma lo rivedremo in molte pellicole: Armiamoci e partite! (1971), Paulo Roberto Cotechiño centravanti di sfondamento (1983), Continuavano a chiamarli… er più e er meno (1972), Ku – fu? Dalla Sicilia con furore (1973), Il brigadiere Pasquale Zagaria ama la mamma e la polizia (1973), Il gatto di Brooklyn aspirante detective (1973) e Pierino torna a scuola (1990). Il suo ultimo film è Manuele d’amore (2005) di Giovanni Veronesi.
Ma chi t’ha dato la patente? è stata definita “una commedia on the road in ambito cittadino” (Simone Buttazzi), ma a nostro parere è una farsa surreale – dotata di lievi parti sexy – costruita su episodi collegati dal tema della circolazione stradale. I comprimari sono bravi come i protagonisti, soprattutto Angela Luce, Gino Pagnani, Nino Terzo e Alfonso Tomas. Il 1970 è un anno di grazia per Franco e Ciccio, perché fa registrare molti successi di pubblico: Satiricosissimo, Don Franco e don Ciccio nell’anno della contestazione, I due maghi nel pallone, Principe coronato cercasi per ricca ereditiera, I due maggiolini più matti del mondo, Franco e Ciccio sul sentiero di guerra, Due bianchi nell’Africa nera. Chi ti ha dato la patente? è uno dei film più importanti in carriera perché occupa il quarto posto tra gli incassi di tutti i tempi delle loro interpretazioni: 1.065.345.000 lire. Nando Cicero è un regista importante nella nostra commedia sexy, comincia come attore e aiuto di Francesco Rosi e Luchino Visconti, ma, dopo alcune pellicole caratterizzate da un certo impegno, opta per la farsa di costume cominciando a darsi al comico proprio da questa pellicola che per certi versi può considerarsi epocale. W la foca! (1982) è il suo manifesto trash più celebrato.

Regia: Nando Cicero. Soggetto: Mario Amendola, Bruno Corbucci, Mario Di Nardo, Nando Cicero. Sceneggiatura: Amedeo Sollazzo, Nando Cicero. Fotografia: Aldo Giordani. Montaggio: Lina Caterini. Scenografie e Arredamenti: Amedeo Mellone. Costumi: Silvana Pantani. Musiche: Carlo Rustichelli, dirette da Roberto Pregadio. Aiuto Regista: Roberto Parlante. Ispettore di Produzione: Enrico Pili. Direttore di Produzione: Renato Panetuzzi. Produzione: Goriz Film spa, realizzata da Luigi Rovere. Girato: Teatri di Posa Cinecittà. Interpreti: Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Angela Luce, Willy van der Valke, Raika Yuri, Renato Baldini, Aldo Bufi Landi, Gino Pagnani, Nino Terzo, Edda Ferronao, Clara Bindi, Alfonso Tomas, Ignazio Leone, Consalvo Dell’Arti, Aldo Vasco, Marco Pasquini, Maria tedeschi, Eugene Walter, Ignazio Balsamo, Nino Vingelli, Luca Sportelli, Giorgio Dolfin, Carla Mancini, Renato Caizzi.

La scena comica che vede protagonista Alfonso Tomas: http://www.youtube.com/watch?v=4x2L_0gSiEE

La sigla di testa: http://www.youtube.com/watch?v=D88m_NikGq8

Gordiano Lupi
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