A cura di Giuseppe Maggioli
LOGAN RICHARDSON – Shift – (Blue Note).
L’ultimo lavoro di Logan Richarson è sicuramente un fiume in piena. Un’orgia “riflessiva” di post-bop, di suoni funky, jazz di varia estrazione nera. Complice i bravissimi Pat Metheny, Jason Moran e una sezione ritmica da urlo composta da Harish Raghavan al basso e Nasheet Waits alla batteria che vestono di luce ogni brano. Il cd si riallaccia al linguaggio di Coltrane, Kenny Garret e Greg Osby, artisti fuori dagli schemi ma perfettamente inseriti in una cultura zen che aggira le ovvie matrici soniche che ci circondano. Undici pezzi da assimilare subito con ritmi meticci e improvvisazioni che vanno in zone di (onde) nuovissime. Alone, Slow, Mind Free, le tracce che ci porteremo in corpo per molto tempo.
Giuseppe Maggioli