Comunicato stampa
Lo spirito del male. Parabola lisergica di William Burroughs di Alessandro Angeli
«La prima volta che sono entrato in contatto con lui è stato durante la visione di Drugstore Cowboy, il
film di Gus Van Sant, all’epoca avevo 17 anni ed ero rimasto colpito dalla locandina del film, Burroughs interpretava il sacerdote Tom, un prete tossicodipendente».
Così racconta Alessandro Angeli, autore de Lo spirito del male, opera in cui compie un lavoro narrativo che parte dalla ricerca del primo William Burroughs, quello scapestrato, istintivo, tossico e folle, aspetti che lo accompagneranno per tutta la vita e che diverrano oggetto di analisi artistica e narrativa.
«Il Burroughs che racconto io è un ragazzo fragile che sta andando alla deriva, pur sapendo che è inevitabilmente quella la sua direzione. Perché nessun altro come lui ha saputo diventare l’icona della controcultura nel corso dei decenni, nemmeno i suoi colleghi della Beat Generation sono arrivati a tanto».
Burroughs, attraverso la scrittura e non solo, ha saputo tracciare un immaginario pop vividissimo,
amplificando le falle del non detto in ambito letterario, spostando i confini del senso, della costruzione sintattica, dell’omogeneità tematica come nessun altro. Angeli, attraverso una scrittura incalzante, ripercorre la tormentata parabola esistenziale dello scrittore americano, fino
all’assassinio della moglie. Il racconto procede secondo il ritmo serrato del flusso di coscienza dello scrittore, immergendo completamente il lettore dentro la visione del mondo di questo personaggio.
«In un mercato editoriale i cui gli autori vanno a tutti i costi verso il lettore, anche sui social, riscoprire la parabola artistica di Burroughs per chi si occupa di ricerca narrativa credo sia una necessità».
Passando per la lettura de I ragazzi selvaggi, la biografia scritta da Barry Miles Io sono Burroughs, l’ascolto di The Black Rider, il disco con cui Tom Waits dà vita alla macabra e delirante fiaba musicale scritta da Burroughs e messa in scena da Bob Wilson, fino alla visione de Il pasto nudo di Cronenberg e, soprattutto, la lettura di Junky, una sorta di romanzo verità primo libro di Burroughs, Alessadro Angeli sviscera questo controverso personaggio capostipite della Beat Generation.
«E poi sono sempre più attratto dalle persone che sbagliano, che fanno scelte sbagliate, anche volontariamente ed è difficile nella storia della letteratura mondiale trovare un autore che possa rivaleggiare con B. in questo senso».
Soprattutto in quest’epoca di lettori addomesticati dal genere, spiega l’autore, mettersi sulle tracce di Burroughs vuol dire, tornare alla vera essenza della letteratura.
Alessandro Angeli è nato a Roma nel 1972, è insegnante di lettere e lettore per un’agenzia letteraria. Tra i suoi libri: Nostra patria è il mondo intero, biografia in libertà di Antonio Gamberi, poeta del popolo, pastore, minatore, antifascista (2016). Io non sono la Coop, infelice epilogo di uno stagionale nel tritacarne della grande distribuzione (2016). Combattevamo i fascisti per mare e per terra. Vita e ballate di Woody Guthrie (2018). Pam e Jim, una preghiera americana (2019). The Clash 1977, RiPunk Joe Strummer (2020). Morrissey, the eternal boy (2021), Trasmission, ita/es (2021)
Per acquistare il libro: www.eldoctorsax.blogspot.com