Recensione film Life – Non oltrepassare il limite di Daniel Espinosa
LE CONSEGUENZE DELLO SPAZIO
Alien dopo “Alien”, ma non è cibo rimasticato. In un futuro imminente su una stazione spaziale un equipaggio di scienziati fa i conti con una molecola “risvegliata” dall’analisi della terra rossa. Secondo copione, la molecola diventa un gigante distruttivo di plasma trasparente, e dal thriller fantascientifico si passa alle regole dell’horror claustrofobico sfruttando (bene) il budello dell’astronave e l’infinito stellare. Aggiornata al recente iperrealismo fisico della navigazione spaziale (prova d’abilità il lungo piano sequenza “action” iniziale), l’avventura richiama questioni etiche risapute, ma valide, dell’esplorazione scientifica: le conseguenze dell’amore per la conoscenza. Invadente, il wagnerismo della colonna musicale non dà tregua. Cast adeguato e finale a colpo di scena telefonato.
Silvio Danese
Titolo originale: Life
Nazione: U.S.A.
Anno: 2017
Genere: Horror, Fantascienza, Thriller
Durata: 103′
Regia: Daniel Espinosa
Cast: Rebecca Ferguson, Jake Gyllenhaal, Ryan Reynolds, Hiroyuki Sanada, Olga Dihovichnaya, Ariyon Bakare, Alexandre Nguyen, Camiel Warren-Taylor