Le confessioni di Sant’Agostino


Le confessioni di Sant’Agostino
pagina 69

CAPITOLO XVI

CALAMITOSI METODI D’iNSEGNAMENTO

Guai a te, torrente delle costumanze degli uomini! Chi Bai ti si potrà opporre? Quando ti inaridirai? Fino a quando travolgerai i figliuoli di Eva in un mare vasto e pauroso che a stento varcano coloro che si sono già imbarcati sul Legno45? Non ho forse letto in te dei tuoni e degli adulteri di Giove? Certo egli non poteva fare né una cosa né l’altra: ma si volle l’autorizzazione per l’esempio di un adulterio vero con il lenocinio di un tuono falso. Qual maestro impaludato46 può ascoltare a mente serena un uomo che dallo stesso pulpito va gridando: « Omero creava tali favole, attribuendo agli dèi le debolezze umane: avrei preferito che avesse attribuito a noi doti divine »47 ? Più esatto sarebbe dire che Omero inventava, è vero, ma in quanto attribuiva qualità divine ad uomini viziosi, affinché l’iniquità non fosse giudicata iniquità e chiunque la commettesse sembrasse imitatore non di uomini perduti ma di divinità del cielo.
Eppure, o fiume infernale, i figliuoli degli uomini vengono gettati nei tuoi gorghi, a pagamento, perché imparino tali sozzure, e si considera un grande avvenimento quando codesti ammaestramenti hanno luogo sulla piazza, davanti a tutti, sotto la tutela di leggi che stabiliscono un soprassoldo allo stipendio. Tu urti contro le tue pietre, o fiume, e il rumore suona cosi: « Qui si impara il bel parlare, qui si acquista l’eloquenza necessaria sopra tutto per persuadere all’azione, per spiegare il pensiero ». Già: e non conosceremmo queste parole: pioggia d’oro, grembo, imbrogli, templi del cielo e tutte quelle altre scritte nella stessa pagina, se Terenzio non ci presentasse un giovane corrotto che si propone Giove come modello di incontinenza nella contemplazione di una parete dipinta in cui si vedeva come Giove avesse mandato nel grembo di Danae una pioggia d’oro, inganno teso alla donna. E vedi come si eccita alla libidine alla scuola del dio: « Quale iddio! » disse « Quello che scuote le vòlte del cielo

45 Nella letteratura patristica il « Legno », in senso assoluto, è la Croce di Gesù Cristo, simbolo della barca che ci conduce in porto, governata da Cristo.
461 maestri come segno di distinzione indossavano una specie di toga, detta paenula. ” Cicerone, Disputazioni tusculane, I, 26 sgg.

Titolo: Le confessioni
Autore: Agostino (sant’)
Traduttore: Vitali C.
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
Collana: Grandi classici
Data di Pubblicazione: Maggio 2012
ISBN: 8817059633
ISBN-13: 9788817059633
Prezzo: € 7.90
Pagine: 418
Reparto: Religione > Cristianesimo > Teologia cristiana

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