Recensione film “Lazzaro Felice”, per la regia di Alice Rohrwacher
IL MIRACOLO DELLA BONTÀ
Tra Zavattini e i Vangeli, girato rifiutando il digitale (in 16mm.) con gusto sensoriale per una dialettica spazio/personaggio che ricorda Pasolini e Bertolucci, si sviluppa la parabola di Lazzaro, contadino 20enne forgiato dall’idea (Palma d’oro alla sceneggiatura) che la bontà vera, inconsapevole, è un fiore nel deserto nel nostro moderno medioevo. In un antro rurale tosco-laziale nell’era dei primi cellulari un’improbabile contessa sfrutta per mezzadria, contro la legge, alcune famiglie. Nel pauperismo di paesaggi arcaici, un po’ sospeso nel tempo, Lazzaro (Tardiolo, perfetto) aiuta, sostiene, accetta, condivide. Un incidente e il destino di “risorto” ci portano al tempo degli smartphone, e il miracolo… Per discutere.
Silvio Danese
Titolo originale: Lazzaro Felice
Nazione: Italia
Anno: 2018
Genere: Drammatico
Durata: 130′
Regia: Alice Rohrwacher
Cast: Adriano Tardiolo, Alba Rohrwacher, Tommaso Ragno, Luca Chikovani, Agnese Graziani, Sergi Lopez, Natalino Balasso, Nicoletta Braschi