Recensione film “L’arte della fuga” per la regia di Brice Cauvin
GIROTONDO DI INSODDISFAZIONI
Parenti e amanti tra Parigi e Bruxelles, nell’incertezza tra presente e futuro Antoine (Lafitte), che dovrebbe comprare casa col deludente compagno Amir e finisce in mezzo a un girotondo di insoddisfazioni e tradimenti dei due fratelli, cerca un senso alla vita. Bisogna davvero avere un po’ di pazienza, perché nella prima parte questa commedia di famiglia intrecciata alla commedia di crisi amorosa omo ed etero, mette giù lentamente le carte di una sorta di soap opera, volendo interminabile, destinata poi a diventare una discreta radiografia della “marmellata” di rimandi, indecisioni, rifiuti e inganni portabili addosso senza accorgersi, quantomeno cercando di non vedere, di non sapere. Nel cast, centrato, anche la brillante factotum del cinema francese, la regista sceneggiatrice Agnès Jaoui.
Silvio Danese
Titolo originale: L’art de la fugue
Nazione: Francia
Anno: 2014
Genere: Commedia, Drammatico
Durata: 100′
Regia: Brice Cauvin
Cast: Laurent Lafitte, Agnès Jaoui, Benjamin Biolay, Nicolas Bedos, Marie-Christine Barrault, Guy Marchand, Bruno Putzulu, Arthur Igual, Élodie Frégé
Produzione: Hérodiade Films