Cinema: La testimonianza di Amichai Greenberg


Recensione film “La testimonianza” di Amichai Greenberg

Un film sulla Shoah. O forse, ancor di più, un film sull’identità: collettiva e, soprattutto, individuale. Yoel è un ricercatore di famiglia ebraica che si occupa di storia dell’Olocausto, in particolare di ebrei ungheresi, e sta tentando di fermare e impedire la costruzione di un grande complesso immobiliare che si vuole costruire a Lendsdorf, in Austria, su un terreno dove egli suppone sia celata una fossa comune in cui erano stati raccolti circa duecento ebrei sacrificati in una delle tante stragi naziste. Un eccidio rimosso, sostanzialmente negato.
Sarà, la sua, un’impresa oltremodo faticosa, costellata di fallimenti e frustrazioni, di dubbi e tormenti, perché nel corso della vicenda, e della inchiesta che si sviluppa con ritmo serratissimo, il Professore scoprirà una sconvolgente verità sul proprio conto e sulla famiglia, tanto da mutare il senso del suo vivere.
La fossa comune sarà infine ritrovata grazie ad alcune insperate rivelazioni e all’acume e alla ostinazione del ricercatore, ma Yoel non sarà più lo stesso o, meglio, spinto dal suo inestinguibile senso morale e dall’onestà intellettuale, avrà già dovuto affrontare la verità, una dura verità, e confrontarsi con essa. La verità… divinità troppo spesso ripudiata per viltà dagli esseri umani.
La testimonianza è un film magnifico e l’interpretazione dell’attore protagonista (Ori Pfeffer) è, a dir poco, formidabile; non era certo facile confrontarsi con tale ruolo e le dinamiche psicologiche veicolate, così “letali” per un’identità individuale. Credere di essere un altro… essere effettivamente un altro da ciò che si credeva di essere. Eppure la verità – che in fondo è una ricerca continua – conta più di tutto.
La testimonianza di Amichai Greenberg è un’opera prima ed è sorprendente quanto a resa estetica, emozionale e storica; un’opera scomoda, d’inquietudine, “uno dei film migliori mai realizzati sul tema dell’olocausto e del negazionismo, per scalfire i muri trasparenti del silenzio”.
L’identità… ciò che tocca ogni uomo, con il suo destino.

Alberto Figliolia

La testimonianza di  Amichai Greenberg. A cura della Fondazione Cineteca Italiana, Spazio Oberdan, viale Vittorio Veneto 2-ang. Piazza Oberdan, Milano (M1, Porta Venezia). Austria, 2017, 91′, versione originale, sottotitoli in italiano.
Proiezioni: 6 (ore 21,15)-7 (16,45)-8 (19,15)-9 (21,15)-10 (17)-11 (19,15)-12 (18,30) febbraio 2018.
Info: tel. 0283982421; sito Internet www.cinetecamilano.it.

 

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