Recensione film “La prima pietra” per la regia di Rolando Ravello
UN GROVIGLIO DI PREGIUDIZI
Preside un po’ azzecagarbugli (Guzzanti) deve gestire un incidente a poche ore dalla recita natalizia. Tra i parenti del bambino che ha scagliato una pietra e i bidelli feriti cresce una irriducibile guerriglia di costumi, fedi e culture, temperata dalla maestra vegana e karmica (Mascino). Compendio di pregiudizi religiosi in chiave di commedia sociologica, scena dopo scena si tira dietro il peso dei talk show e delle inchieste tv. Meglio gli attori: Guzzanti si prende il personaggio al di là di battute obsolete e programmatiche, Mascino e gli altri smuovono la meccanicità teatrale. Il difetto è nel manico: la sceneggiatura dimostrativa e un po’ qualunquista dal soggetto di Massini da cui il film. Al timone il Pantani di Il Pirata, già regista di Tutti contro tutti, titolo valido anche qui.
Silvio Danese
Titolo originale: La prima pietra
Nazione: Italia
Anno: 2018
Genere: Commedia
Durata: 77′
Regia: Rolando Ravello
Cast: Kasia Smutniak, Corrado Guzzanti, Lucia Mascino, Valerio Aprea, Iaia Forte, Serra Yilmaz