La coscienza di Zeno
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Cobden e il liberismo. È un pensiero tanto importante che non resta altro posto per ricordare la mia merce.
Una volta però m’avvenne di conquistare la sua ammira¬zione e proprio per me, come sono e giaccio, ed anzi proprio per le mie qualità peggiori. Possedevamo io e lui da vario tempo delle azioni di una fabbrica di zucchero dalla quale si attendevano miracoli. Invece le azioni ribassavano, tenuemente, ma ogni giorno, e Giovanni, che non intendeva di nuotare contro corrente, si disfece delle sue e mi convinse di vendere le mie. Perfettamente d’accordo, mi proposi di dare quell’ordine di vendita al mio agente e intanto ne presi nota in un libretto che in quel torno di tempo avevo di nuovo istituito. Ma si sa che la tasca non si vede durante il giorno e così per varie sere ebbi la sorpresa di ritrovare nella mia quell’annotazione al momento di coricarmi e troppo tardi perché mi servisse. Una volta gridai dal dispiacere e, per non dover dare troppe spiegazioni a mia moglie, le dissi che m’ero morsa la lingua. Un’altra volta, stupito di tanta sbadataggine, mi morsi le mani. « Occhio ai piedi, ora! » disse mia moglie ridendo. Poi non vi furono altri malanni perché vi ero abituato. Guardavo istupidito quel maledetto libretto troppo sottile per farsi percepire durante il giorno con la sua pressione e non ci pen-savo più sino alla sera appresso.
Un giorno un improvviso acquazzone mi costrinse di rifugiarmi al Tergesteo. Colà trovai per caso il mio agente il quale mi raccontò che negli ultimi otto giorni il prezzo di quelle azioni s’era quasi raddoppiato.
«E io ora vendo!» esclamai trionfalmente.
Corsi da mio suocero il quale già sapeva dell’aumento di quelle azioni e si doleva di aver vendute le sue e un po’ meno di avermi indotto a vendere le mie.
«Abbi pazienza!» disse ridendo. «È la prima volta che perdi per aver seguito un mio consiglio».
L’altro affare non era risultato da un suo consiglio ma da una sua proposta ciò che, secondo lui, era molto differente.
Io mi misi a ridere di gusto.
«Ma io non ho mica seguito quel consiglio! ». Non mi bastava la fortuna e tentai di farmene un merito. Gli raccontai che le azioni sarebbero state vendute solo la dimane e, assumendo un’aria d’importanza, volli fargli credere che io avessi69
Titolo: La coscienza di Zeno
Autore: Italo Svevo
Editore: Mondadori
Collana: Oscar classici moderni
Edizione: 16
Data di Pubblicazione: Gennaio 2001
ISBN: 8804492945
ISBN-13: 9788804492948
Pagine: 416
Reparto: Narrativa > Narrativa classica