Recensione: Irène Némirovsky – Jezabel


L’autrice di “Suite francese”, Irène Némirovsky, mi appassiona nuovamente con il romanzo “Jezabel”, l’autrice narra le vicende di Gladys, una donna dell’alta borghesia francese, la cui vita è una lotta contro il passare del tempo e il declino della bellezza.
La trama si apre in modo incisivo con Gladys sul banco degli imputati, accusata dell’omicidio di un giovane, da qui, la storia rivela i retroscena di una vita segnata da matrimoni, dalla perdita struggente di una figlia e dalla lotta incessante per preservare la giovinezza e l’immagine di sé stessa.
Il tema centrale di “Jezabel” ruota attorno alla lotta di Gladys contro il tempo, la protagonista si scontra con la realtà implacabile che il tempo non può essere fermato, né la bellezza conservata per sempre.
L’autrice dipinge abilmente le emozioni contrastanti di Gladys, dalla disperazione alla consapevolezza, dalla ricerca incessante della gioventù alla triste accettazione della propria umanità e vulnerabilità.
Némirovsky intreccia maestosamente concetti come amore, morte, solitudine e la paura dell’invecchiamento all’interno di una trama avvincente che cattura l’attenzione del lettore sin dalle prime pagine. Gladys è una donna tormentata, l’insoddisfazione la spinge a cercare un’eterna giovinezza, e qualsiasi cosa che minacci questo desiderio diventa un’ostilità per lei, cosa che la rende incapace di abbracciare appieno le relazioni, causandole una profonda solitudine ed isolamento emotivo.
“Jezabel” è un’opera letteraria che colpisce per la sua profondità emotiva e la capacità di far riflettere, Irène Némirovsky dimostra ancora una volta la sua maestria nel tessere una storia coinvolgente e toccante, lasciando un’impronta indelebile nella letteratura del XX secolo.

Titolo: Jezabel
Autore: Irène Némirovsky
Prezzo copertina: € 17.00
Editore: Adelphi
Collana: Biblioteca Adelphi
Edizione: 2
Traduttore: Frausin Guarino L.
Data di Pubblicazione: 4 Aprile 2007
EAN: 9788845921476
ISBN: 8845921476
Pagine: 194

Citazioni tratte da: Jezabel  di Irène Némirovsky

Ci resta sempre in fondo al cuore il rimpianto di un’ora, di un’estate, di un fuggevole istante in cui la giovinezza si schiude come una gemma. (pag 49)

«Sì, gli unici due momenti che contano, worth considering,» disse lui guardandola «sono l’inizio e la fine di ogni cosa, la nascita del declino». (pag 57)

La vita è triste, in fondo, vero?… Solo pochi momenti di esaltazione, di ardore… Come in quanto si ascoltano musica leggera, un po’ inebriante, su una terrazza, di notte… O ancora, il ballo… Ah, non riesco a spiegarlo, ma è questa  la felicità, è questo che cerchiamo… (pag 69)

Katia Ciarrocchi
© Redazione Lib(e)roLibro

 

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