Recensione film “Io sono Tempesta” per la regia di Daniele Luchetti
UN FACCENDIERE POCO CAVALIERE
Ricchi e poveri. Vengono da lontano idea, ironia ed equivoci, se non da Aristofane, almeno da Fabrizi e Totò. L’aggiornamento? La corruzione e il raggiro nel liberismo finanziario di trucchi nostro contemporaneo. Costretto ai servizi sociali in un ospizio di sostegno a indigenti, il ricchissimo faccendiere Tempesta (Giallini) coinvolge gli “angeli dalla faccia sporca” (suggestione dal film di Curtiz, ’38) nei suoi raggiri. Invece di cercare la quadra di una farsa sociale di denuncia, dichiarata e potenzialmente efficace, Luchetti avrebbe dovuto liberarsi di modelli e catene di sceneggiatura (improponibile il richiamo a Berlusconi), puntare su alcuni personaggi (bravissimo Germano) ed emanciparsi dalla morale alla Frank Capra.
Silvio Danese
Titolo originale: Io sono Tempesta
Nazione: Italia
Anno: 2018
Genere: Commedia
Durata: 97′
Regia: Daniele Luchetti
Cast: Elio Germano, Eleonora Danco, Marco Giallini