Recensione film “In viaggio con Jacqueline” di Mohamed Hamidi
Un uomo e la sua mucca
Bellissima bestia, Jacqueline è l’amore di un contadino algerino che, accettato alla celebre fiera internazionale del bovino, viaggia a piedi da Marsiglia a Parigi smontando e rimontando le sue umili e un po’ esotiche certezze sull’occidente. Al posto di Fernandel fuggiasco dai nazisti c’è lo stralunato quattrocchi arabo Bouyahmed: in chiave di commedia picaresca è la contaminazione senza pretese, perfino un po’ naive, tra il “cinema di papà” francese (“La vacca e il prigioniero” era di Henri Verneuil, 1959) e il cinema globalista ad assillo etnico di oggi, mentre la struttura della storia ricalca l’awentura^del prescelto al successo di una dimenticata comunità. E una formula, e in fondo cerca con gentilezza e fragile semplicità qualche risata senza forzare i temi che sfiora. Un successo in Francia.
Silvio Danese
Titolo originale: La vache
Nazione: Francia
Anno: 2016
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico
Durata: 92′
Regia: Mohamed Hamidi
Cast: Fatsah Bouyahmed, Lambert Wilson, Jamel Debbouze, Hajar Masdouki, Fehd Benchemsi, Catherine Davenier, Amal El Atrache, Abdellah Chakiri, Malik Bentalha, François Bureloup, Vincent Chaumont, Christian Ameri, Pierre Diot, Yvonne Gradelet