Che cosa si conosce dell’India in Italia? Perché, nonostante nei licei italiani siano stati attivati corsi di giapponese e cinese, sono totalmente assenti corsi di lingua hindi? Persiste ancora nel nostro paese l’idea di un Oriente «favoloso e misterioso»? Gianpaolo Anderlini, specialista di dialogo interreligioso e autore di numerose pubblicazioni sull’islam e sull’ebraismo, nel suo ultimo libro Giainisti – Sikh (Editrice Missionaria Italiana, in libreria da questa settimana) cerca di sfatare questi miti e di ricostruire, attraverso un’analisi attenta e ben documentata, la realtà di due delle più importanti religioni minoritarie dell’India.
Nel volume, parte della collana Fattore R. Religioni fra tradizione e globalità diretta da Brunetto Salvarani, Anderlini ci introduce alle origini e alla storia di quella che viene definita l’«eresia» giainista, antichissima fede di austerità e ascesi. Meno noto del suo coevo buddhismo, il giainismo sembra tuttavia aver ritrovato oggi la sua fortuna nel mondo occidentale, soprattutto grazie al ruolo centrale di uno dei personaggi del capolavoro di Philip Roth Pastorale americana, che si converte a questa fede nel corso del romanzo. Inoltre, forse per sua etica caratterizzata da un forte ambientalismo e rispetto per la natura e dal vegetarianismo, il giainismo è diventato quasi di «moda» in alcune comunità europee e nordamericane.
Il sikhismo, pur non avendo riscontrato lo stesso seguito, ma fede di uguale forza e profondità spirituale, affonda le sue radici negli scritti e nelle parole del suo carismatico fondatore, Guru Nanak, e degli altri nove sacri guru. Come gli indiani di tutto il subcontinente, anche i fedeli sikh sono stati loro malgrado coinvolti nella grande diaspora indiana iniziata nel XIX secolo e mai arrestatasi. In Italia sono circa 70.000 i residenti, la seconda comunità in Europa dopo quella in Gran Bretagna. Queste comunità, dedite prevalentemente all’agricoltura e all’allevamento, si sono stanziate principalmente nella pianura padana e nell’Agro Pontino. Tra i vari esempi di integrazione e convivenza tra sikh e italiani, forse il più emblematico è quello di Novellara (RE), dove nel 2000 è stato aperto il primo tempio sikh (gurdvara) in Italia. Questo piccolo Comune, che conta sull’altissima percentuale del 17,89% di stranieri residenti, ha avviato il progetto interculturale «Nessuno escluso», che ha come punto di forza la condivisione delle feste. Avviato nel 2005, nel corso degli anni il progetto ha portato a significativi risultati a livello di integrazione, come quando, dopo il devastante terremoto del 2012, la comunità sikh ha dato prova di grande solidarietà portando aiuto e conforto alle famiglie italiane colpite. Un esempio di come, grazie all’iniziativa di illuminati amministratori locali, nel nostro paese l’integrazione sia possibile. Come sottolinea Anderlini: «Il mondo, oggi, ha bisogno di altre Novellara».
Titolo: Giainisti e Sikh
Autore: Gianpaolo Anderlini
Editore: EMI
Collana: Fattore R
Prezzo: € 12.00
Data di Pubblicazione: Gennaio 2015
ISBN: 8830721956
ISBN-13: 9788830721951
Pagine: 160
Reparto: Religione