Il nome della rosa
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“Chi?” domandò Ubertino.
“Ugo da Novocastro, scusami, uso la mia lingua anche quando parlo in buon latino. E poi Guglielmo Alnwick. E da parte dei francescani avignonesi potremo contare su Girolamo, lo sciocco di Caffa, e verranno forse Berengario Talloni e Bonagrazia da Bergamo.”
“Speriamo in Dio,” disse Ubertino, “questi ultimi non vorranno inimicarsi troppo il papa. E chi ci sarà a sostenere le posizioni della curia, intendo, tra i duri di cuore?”
“Dalle lettere che mi sono pervenute immagino ci saranno Lorenzo Decoalcone…”
“Un uomo maligno.”
‘ ‘Jean d’Anneaux…” Questo è sottile in teologia, guardatene. ‘ ‘
“Ce ne guarderemo. E infine Jean de Baune.”
“Sé la vedrà con Berengario Talloni.”
“Sì, credo proprio che ci divertiremo,” disse il mio mae¬stro di ottimo umore. Ubertino lo guardò con un sorriso incerto.
“Non capisco mai quando voi inglesi parlate seriamente. Non c’è nulla di divertente in una questione così grave. Ne va della sopravvivenza dell’ordine, che è il tuo e che nel profondo del cuore è ancora il mio. Ma io scongiurerò Michele di non andare ad Avignone. Giovanni lo vuole, lo cerca, lo invita con troppa insistenza. Diffidate di quel vecchio francese. Oh Signore, in quali mani è caduta la tua chiesa!” Volse il capo verso l’altare. “Trasformata in meretrice, ammollita nel lusso, si avvoltola nella lussuria come una serpe in calore! Dalla purezza nuda della stalla di Bethlehem, legno come fu legno il lignum vitae della croce, ai baccanali d’oro e di pietra, guarda, anche qui, .hai visto il portale, non ci si sottrae all’orgoglio delle immagini! Sono infine prossimi i giorni dell’Anticristo e io ho paura, Guglielmo!” Si guardò intorno, fissando lo sguardo sbarrato entro le navate oscure, come se l’Anticristo dovesse apparire da un momento all’altro, e io invero mi attendevo di scorgerlo. “I suoi luogotenenti sono già qui, mandati come Cristo mandò gli apostoli per il mondo! Stanno conculcando la Città di Dio, seducono con l’inganno, l’ipocrisia e la violenza. Sarà allora che Dio dovrà mandare i suoi servi, Elia ed Enoch, che egli ha conservato ancora in vita nel paradiso terrestre perché un giorno confondano l’Anticristo, e verranno a pro¬fetare vestiti di sacco, e predicheranno la penitenza con l’e¬sempio e con la parola…”69
Titolo: Il nome della rosa
Autore: Umberto Eco
Editore: Bompiani
Collana: I grandi tascabili
Data di Pubblicazione: Maggio 2013
Prezzo: € 11.00
ISBN: 8845273482
ISBN-13: 9788845273483
Pagine: 618
Reparto: Narrativa > Narrativa storica