Il giardino dei Finzi-Contini di Giorgio Bassani
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…il terreno ben rullato e annaffiato, le palle in buone condizioni, op-pure stesi su due sedie a sdraio con grandi cappelli di paglia in capo, immobili a prendere il sole. Come padroni di casa non si sarebbero potuti comportare meglio. Sebbene fosse chiaro che il tennis, inteso come puro esercizio fisico, come sport, a loro interessava fino a un certo punto, ciò nondimeno restavano lì fin dopo l’ultima partita (l’uno o l’altro sempre, ma certe volte tutti e due), senza mai accomiatarsi in anticipo col pretesto di un impegno, di cose da sbrigare, di un malessere. Qualche sera anzi erano proprio loro, nel buio pressoché totale, a insistere perché si facessero «ancora quattro palle, le ultime!», e a risospingere in campo chi già stava uscendone. Come avevano subito dichiarato senza nemmeno tanto abbassare la voce Carletto Sani e Tonino Collevatti, il campo non si poteva certo dire che valesse molto. Da pratici quindicenni, troppo giovani per aver mai frequentato terreni di gioco diversi da quelli che riempivano di giusto orgoglio il marchese Barbicinti, erano immediata-mente partiti a stendere l’elenco dei difetti di quella specie di «campo di patate» (così si era espresso uno di loro, piegando le labbra in una smorfia di disprezzo). E cioè: quasi niente out, specie dietro le righe di fondo; terreno bianco, e poi mal drenato, che per poco che fosse piovuto si sarebbe trasformato in un pantano; nessuna siepe sempreverde a contatto delle reti metalliche di recinzione. Senonché, non appena avevano finito la loro «sfida alla morte» (Micòl non era riuscita a impedire che il fratello la raggiungesse sul cinque pari, e a questo punto avevano interrotto), i medesimi difetti si erano affrettati a denunciare sen-za ombra di reticenza, direi anzi con una sorta di bizzarro entusiasmo autolesionistico, Alberto e Micòl stessi, a gara. Eh sì – aveva detto Micòl, mentre ancora stava passandosi un asciugamano di spugna sul viso accaldato -: per gente co-me noialtri, «viziata» dai terreni rossi dell’Eleonora d’Este, sarebbe stato ben difficile sentirsi a proprio agio su quel loro polveroso campo di patate! E gli outs? Come avremmo potu-to giocare con così poco spazio soprattutto dietro le spalle?
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Titolo: Il giardino dei Finzi-Contini
Autore: Giorgio Bassani
Prezzo copertina: € 10.00
Editore: Feltrinelli
Collana: Universale economica
Data di Pubblicazione: dicembre 2012
EAN: 9788807881084
ISBN: 880788108X