Helmuth Krausser – I Demoni di Puccini


A cura di Giuseppe Iannozzi

Che Giacomo Puccini, bisbetico quanto geniale compositore, fosse anche un impenitente dongiovanni oggi non è più mistero per nessuno, e ce lo conferma Helmuth Krausser con il romanzo “I Demoni di Puccini”. L’autore tedesco ci restituisce un ritratto icastico e spietato del personaggio Puccini, sempre in bilico fra grandezza artistica e piccineria borghese.

Puccini è un donnaiolo, uno dei tanti che la società italiana ha accolto sul finire dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, nell’eco ormai lontana dei moti mazziniani e sullo sfondo della Belle Epoque. Puccini, grande ammiratore di Richard Wagner, tutte le sue opere migliori proliferano in un climax wagneriano: ecco dunque che le eroine di Puccini soccombono all’impeto della musica, potente quanto basta da seppellire in una nebbia l’axiologia dei libretti legati alle partiture musicali. Non a caso Giacomo tenne sempre dei plateali braccio di ferro con i suoi librettisti, che in alcuni casi arrivarono quasi ad odiarlo.

Giacomo Puccini, geniale artista ma anche esteta dei sentimenti, sempre in cerca di avventure, mai sazio del fascino muliebre, incapace di donarsi anima e corpo a una singola donna: sinteticamente potrebbe essere questo il suo identikit. I dèmoni pucciniani sono le donne (o “le amanti”), che ispirarono, sì, grandemente il compositore ma che lo sottomisero anche al giudizio moralistico dei suoi contemporanei, che guardavano alle sue tante relazioni con occhio tutt’altro che tenero. Puccini è un impenitente, per una donna è capace di perdere il lume della ragione, ma giusto per il tempo necessario a soddisfare i suoi appetiti: è un cacciatore e come tale si comporta; una volta che la vittima è nelle sue mani, consumata e spogliata d’ogni dignità, solo allora Giacomo è disposto a lasciarla. Ed è lasciando a sé stesse le sue vittime che le condanna.

Nel 1903, durante una viaggio in auto, a seguito d’un incidente, fu sbalzato fuori dalla macchina e si ruppe una gamba. La convalescenza non fu affatto facile: la frattura lo costrinse a una quasi immobilità. Puccini, un uomo tutt’altro che fragile, ma già oltre i quaranta, non immaginava che la frattura tardasse tanto a saldarsi per via del diabete, di cui però il suo medico l’aveva messo sull’avviso. Il Puccini che Helmuth Krausser ci presenta è quello della maturità artistica, un uomo bell’e fatto, ma dispettoso e sapientemente diabolico con le donne, al pari d’un adolescente. Lo scandalo più grande gli accade nel 1909: la domestica Doria Manfredi, da Puccini molto amata e dalla moglie Elvira oltremodo odiata, innescano il dramma più grande per l’artista. Doria si suicida avvelenandosi. I mai idilliaci rapporti con la moglie Elvira, dopo questo fattaccio toccano l’acme: Puccini ed Elvira sotto lo stesso tetto sono due fiere pronte a sbranarsi. Il suicidio, che ebbe non poca risonanza nella società d’allora, nelle sue battute finali portò a Puccini gravi strascichi giudiziari, che lo minarono sia nel corpo che nello spirito. Poi nel 1912 muore Giulio Ricordi, che per Puccini non fu solo l’editore di cui fidarsi: con la morte di Giulio Giacomo è come se perdesse un padre. Dopo la dipartita di Giulio Ricordi la vita di Giacomo Puccini non fu mai più la stessa: pur riuscendo a completare nel 1910 La fanciulla del West e l’operetta La rondine nel 1917, la grandezza artistica di Puccini comincia a perdere terreno. Tentò di collaborare con Gabriele D’Annunzio, ma i due caratteri non s’incontrarono sul piano artistico e il divorzio fu veloce, quasi indolore.

I Dèmoni di Puccini: Cesira Ferrani, una delle interpreti di Manon Lescaut, poi il soprano Hariclea Darclée, che ispirò l’operista per la Tosca; Corinna, la bella Corinna (Maria Anna Coriasco) che Puccini conobbe andando ad assistere alla prima della Tosca al Regio di Torino e che per lei arrivò al punto di litigare, oltre che con Elvira, con Giulio Ricordi. E’ stato Helmut Krausser a scoprire che Corinna è l’anagramma di Maria Anna Coriasco, è dunque grazie a lui se oggi sappiamo con precisione l’identità di questa donna che tanta importanza ebbe nella vita di Puccini. Ma i dèmoni pucciniani non si arrestano a Corinna: nel 1904 è il turno di Sybil Beddington, sposata Seligman, ebrea allieva di musica e canto di Francesco Paolo Tosti. E nel 1911 Giacomo conosce a Viareggio la baronessa Josephine von Stengel di Monaco di Baviera, già trentaduenne e madre di due bambine; tuttavia questi particolari non riescono di certo a frenare la lussuria di Giacomo che con la baronessa intraprende un’altra relazione, che si protrasse fino al 1917. Fu Josephine a ispirare La Rondine. Ed infine Rose Ader, soprano di Odenberg: pensando a lei, sembra che Puccini scrisse la parte di Liù, in Turandot.

Il romanzo “I Dèmoni di Puccini” di Helmuth Krausser è il ritratto di un genio, ma soprattutto di un uomo non esente dalla piccineria borghese, dedito sì all’arte ma anche alle donne. A quelle donne, o dèmoni, che gli hanno insufflato il fuoco sacro per i suoi drammi più rimarchevoli e riusciti. Helmuth Krausser scrive la storia dell’uomo Puccini, a volte inventando per necessità, per conferire respiro romanzesco a quella che altrimenti sarebbe un’arida biografia. Ma non si pensi che Krausser inventi di sana pianta: ogni elemento di finzione s’incastra alla perfezione nel tessuto narrativo, e il risultato finale è una nobile lettura, dotata d’una forza espressiva e di denuncia sociale non poi troppo dissimile da quella che è ne Les Liaisons Dangereuses di Choderlos de Laclos. Per capire l’artista bisogna capire l’uomo che si cela nell’arte che egli crea: Helmuth Krausser riesuma così lo spirito borghese di Giacomo dalle latebre di Giacomo Puccini compositore e operista. Una operazione delicatissima questa che solo un grande talento poteva operare.

Helmuth Krausser è nato a Esslingen nel 1964 e vive a Monaco di Baviera. E’ tra i maggiori autori tedeschi contemporanei. In Italia ha pubblicato Il falsario (Einaudi, 2002), Il grande Bagarozy (Barbera, 2006) e il capolavoro Melodien, la musica del diavolo (Barbera, 2007).

Giuseppe Iannozzi

Titolo: I demoni di Puccini
Autore: Helmut Krausser
Traduttore: Giri G.
Editore: Barbera
Prezzo: € 15.50
Collana: Il rosso e il nero
Data di Pubblicazione: Ottobre 2008
ISBN: 8878992399
ISBN-13: 9788878992399
Pagine: 287
Reparto: Narrativa > Narrativa contemporanea

Share This:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.