Recensione: Franca Canapini – Semi nudi


Il mondo siamo noi
Dopo un periodo dedicato alla prosa, con un racconto di memoria di eccellente qualità (Dal fondo – I miei primi dieci anni) Franca Canapini è ritornata al primo e immutato amore per la poesia con Semi nudi, una raccolta dal titolo indubbiamente efficace, ma che può dar luogo a diverse interpretazioni, anche antitetiche (comunque, leggendo, è possibile comprendere il motivo di questo titolo; infatti, questi versi spiegano l’arcano: …./ Ma nella settima, infine / sono seme nudo – fluisce l’acqua / dalla sorgente dell’intimità /…. – da Il palazzo della matrioska.).
Nel leggere queste liriche, alcune da me già conosciute, noto con piacere che Franca ripercorre temi a lei cari e che pure a me sono veramente graditi; mi riferisco a una vocazione per un ritorno alla natura, in uno con un dialogo più approfondito con il proprio IO, una via, probabilmente l’unica, per porre rimedio a un mondo caoitico che ogni giorno di più ci sfugge di mano. Non è un caso quindi se in premessa sono riportati pochi, ma significativi versi tratti dal De rerum natura, di Tito Lucrezio Caro). E come se non bastasse una delle prime poesie è L’aratore (Nei secoli dei secoli / seme da seme / corpo da corpo / venire al mondo / solo / per arare / a testa bassa / la Terra /….), una figura non fine a se stessa, ma una metafora del viaggio dell’uomo su questa terra; se non mancano versi dedicati al passato, a figure ormai eteree, che si confondono con i sogni, diventando esse stesse miti, latente, a volte più presente, c’è un esoterismo di fondo con un richiamo a una vita più a misura d’uomo. In fondo, mi pare di scorgere in queste poesie, non intrise di malinconia, un rimpianto costante per ciò che è stato e che mai più sarà. Eppure Franca Canapini è un essere umano positivo, una persona che non si lascia trascinare dall’angoscia dei suoi pensieri, ma che li espone in una sorta di riflessione, utile per lei e anche per chi legge. In fondo è piacevole entrare poco a poco nei suoi versi, centellinare le parole, vedere un mondo diverso in cui realtà e sogno si confondono mirabilmente, perché tutto si può chiedere al mondo, senza magari nulla ottenere, ma di certo siamo noi il mondo e a noi spetta il compito di plasmarlo, ove possibile, di adeguarlo alla nostra dimensione, al nostro senso della vita (Sera di primavera –    In una sera così  / di mezza luna e qualche stella / d’alberi tutti in fiore tra le luci / nell’aria che s’intenera / non si dorme e non si veglia / cullati dalle ninne degli uccelli / quietamente si trasogna /  In una sera così /  ci facciamo aria /  erba fiore / nulla). Se pure a gruppi, i temi non sembrano uguali, ma emerge comunque evidente il pensiero di Franca Canapini, senza tanti trinceramenti, anzi esposto in modo chiaro e convincente, quel modo di vedere, quell’impronta da dare alla vita partita dalla raccolta Stagioni sovrapposte e confuse (Montedit, 2012) e riproposto via via in tutte le sue pubblicazioni, ivi comprese quelle in prosa, soprattutto in Dal fondo – I miei primi dieci anni ( Youcanprint, 2019), che oltre a essere una sua particolare caratteristica, è autentico piacere di lettura per chi desidera fuggire, almento spiritualmente, dal dilagante materialismo di un mondo che è vittima e carnefice di se stesso.

Titolo: Semi nudi
Autore: Franca Canapini
Prezzo copertina: € 15.00
Editore: Collezione Letteraria
Data di Pubblicazione: 2021
EAN: 9788831428330
ISBN: 8831428330
Pagine: 130

Franca Canapini, nata a Chianciano Terme (SI), risiede ad Arezzo dal 1975. È stata docente di Lettere nella Scuola Media. Ha pubblicato: Stagioni sovrapposte e confuse, Montedit 2010; Tra i solstizi, Aletti 2011; Il senso del sempre, Helicon 2013; Viaggio nella poesia, Helicon 2014; Gente in cammino, Montedit 2014; La bellezza tragica del mondo, ivi 2016). Ha all’attivo un romanzo (Un giorno, la vita, Pegasus 2017), una raccolta di favole (Favolette per grandi e per piccini, Helicon 2017), un romanzo breve (Melina – Una storia surreale, Giovane Holden 2019) e un racconto di memorie (Dal fondo – I miei primi dieci anni, Youcanprint 2019). Fa parte del Direttivo dell’Associazione degli Scrittori Aretini “Tagete” ed è membro di giuria di alcuni premi letterari. Suoi lavori si trovano in diverse antologie di poesia e in alcuni siti e blog letterari.

Renzo MontagnoliSito

 

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